Molestata dal patrigno a 6 anni: «La mamma sapeva ma non mi aiutò»

Giovedì 31 Gennaio 2019 di Olivia Bonetti
Molestata dal patrigno a 6 anni: «La mamma sapeva ma non mi aiutò»
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Il padre arrivò e trovò il convivente della sua ex addosso alla figlioletta. La madre sapeva, ma non aiutò la piccola, negando quegli abusi. E la bimba di allora, ragazzina poi, si chiedeva, crescendo, perché la madre, che l'aveva partorita, a un certo punto avesse smesso di volerle bene. È la storia terribile accaduta nel Feltrino ed emersa ieri in Tribunale a Belluno, di fronte ai giudici in composizione collegiale. Alla sbarra due marocchini: Mustapha Maatouf, 44 anni all'epoca residente nel Feltrino, e Mailoudi Nazih, 47 anni, residente ad Asolo (difesi rispettivamente dagli avvocati Sonia Rinaldo di Belluno e Paola Miotti di Treviso). Sono chiamati a rispondere di violenza sessuale aggravata nei confronti della stessa bimba, in tempi diversi. I fatti contestati riguardano alcuni  episodi tra il 2009 e il 2010 per il primo imputato: avrebbe tentato di palpeggiare la ragazzina mentre si provava un abito per la recita. Al trevigiano invece vengono contestati fatti avvenuti tra il 2005 e il 2006, quando era convivente della madre e quando la bimba non aveva nemmeno 6 anni. Secondo l'accusa, l'avrebbe ripetutamente toccata nelle parti intime e poi avrebbe cercato di baciarla in modo appassionato e si sarebbe toccato di fronte a lei.
LA TESTIMONIANZALa ragazza nel frattempo è diventata maggiorenne. Ieri mattina, dopo 3 anni di rinvii, ha parlato in aula. La sofferta testimonianza è avvenuta a porte chiuse. La giovane ha pianto ininterrottamente ricordando quei terribili episodi, rispondendo alle domande del pm Roberta Gallego. L'udienza si è dovuta interrompere più volte. Tutto venne a galla quando la ragazzina nel 2013 si confidò con un'amica e la scuola si attivò, con i servizi sociali e la conseguente segnalazione alla Procura. «Mi hai messo nei casini», disse la ragazzina alla psicologa del consultorio familiare e tutela minori della Usl feltrina che denunciò. Alla madre venne tolta la potestà genitoriale.
LE INDAGINIIn aula il luogotenente Alberto Cominelli, che nel 2012 arrestò Nazih detto Nadin, per la Bossi-Fini. Era tornato in Italia illegalmente dopo essere stato espulso per una condanna per droga. Hanno parlato poi la psicologa che nel 2014 fece l'audizione protetta: «Era rimasta ferita dalla mamma che non le aveva creduto e non l'aveva aiutata, più che da quello che era successo». Poi le assistenti sociali e la psicologa Mara Frare, che raccolse la confidenza della ragazza e denunciò. Si torna in aula l'8 maggio per sentire la mamma, che sarà messa a confronto con la figlia.
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