TREVISO - Il circuito dell'accoglienza trevigiano è ormai al completo. I continui arrivi dalla rotta balcanica di profughi sta portando al tutto esaurito nei sei centri distribuiti nella provincia.
LA RISPOSTA
Protesta però inutile. Mentre i ragazzi portavano da una parte all'altra vestiti e coperte, la Prefettura aveva già trovato l'accordo con i gestori della Serena per toglierli dalla strada. Da maggio, spiegano dall'ufficio del prefetto Angelo Sidoti, il sistema trevigiano ha comunque dato accoglienza a 70 persone arrivate a Treviso autonomamente e al di fuori da ogni piano di distribuzione. Di questi 70, in 14 sono stati accolti all'ex Serena. A questi vanno poi aggiunti gli ultimi 25.
IL DUBBIO
Si è occupato del caso anche il Comune. E il sindaco Mario Conte non nasconde un sospetto: che un'organizzazione porti a Treviso, nel parcheggio dell'Appiani, i profughi. «È stato segnalato un via-vai poco chiaro di auto in quell'area da cui scendevano delle persone», sottolinea il sindaco. Ad alimentare il sospetto anche un altro aspetto: «Se il gruppo di persone che dorme nel parcheggio resta lì, non arriva nessuno. Ma appena questi vengono trasferiti altrove, nel giro di pochi giorni, il loro posto viene preso da altri. Mai più di una decina. Faremo delle verifiche». Intanto continuano le iniziative di integrazione proprio all'interno dell'ex Serena. Cento ospiti hanno frequentato e superato un corso teorico pratico base sulle norme del Codice della Strada e sulla civile convivenza organizzato da polizia locale, International Police Association Prefettura e Nova Facility che ha messo a disposizione i locali dell'ex caserma.
P. Cal.