Dà fuoco ad alcuni rifiuti: travolto
​dalle fiamme, muore bruciato

Venerdì 17 Ottobre 2014 di Annalisa Fregonese
Decimo Lorenzon
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ODERZO (TREVISO) - Terribile incendio ieri pomeriggio all'interno dell'officina meccanica Lorenzon, in via Maggiore a Piavon. Decimo Lorenzon, 82 anni, residente al civico 19 di via Valentigo di Sotto, è morto carbonizzato. Secondo una prima ricostruzione effettuata dai vigili del fuoco, l'anziano meccanico, che in quel momento era solo, stava dando fuoco ad alcuni rifiuti usando della benzina. Improvvisamente un ritorno di fiamma l'ha investito in pieno trasformandolo in una torcia umana.



Erano circa le 16 del pomeriggio quando in centro a Piavon hanno sentito un forte botto e delle grida. Vedendo il denso fumo nero e le fiamme uscire dall'officina alcune persone hanno subito allertato i vigili del fuoco. Immediato l'intervento delle squadre giunte da Motta che, arrivate sul posto, hanno avuto qualche difficoltà nell'individuare il corpo del meccanico. A quanto pare l’anziano sarebbe stato trovato carbonizzato nel piccolo cortile sul quale si apre un lato dell'officina. L'intervento dell'ambulanza del Suem 118 è stato inutile, i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell'anziano straziato dalle fiamme.



L'accaduto ha scosso la comunità di Piavon. Buona parte degli abitanti sono arrivati in via Maggiore, che si trova proprio in centro alla frazione, ed è in pratica la strada provinciale che l'attraversa. Tutti increduli nell'apprendere del tremendo incidente accaduto a Decimo Lorenzon, conosciuto da tutti perchè da 50 anni riparava biciclette.



Nonostante l'età avanzata Lorenzon, invece di starsene con le mani in mano, continuava a svolgere qualche piccolo lavoretto nell'officina di famiglia: una passione avviata negli anni Venti. Così ha fatto anche ieri. Il caso ha voluto che fosse solo, in genere c'era sempre un via vai in officina.



L'anziano aveva un carattere gioviale e amichevole e gli piaceva svolgere i suoi lavoretti chiacchierando del più e del meno con i compaesani. Le cause della tragedia sono al vaglio dei vigili del fuoco e dei carabinieri della Tenenza di Oderzo.



La prima ipotesi è appunto quella di un piccolo fuoco acceso per bruciare dei rifiuti trasformatosi in una trappola mortale a causa della benzina utilizzata. Nell’officina c’erano anche bombole di gas propano liquido.



L'edificio non dovrebbe aver subito danni strutturali. Il fabbricato ospita al pianterreno l'officina, sopra l'alloggio dove vive il figlio di Decimo Lorenzon, Luigi, di professione elettricista. Sul luogo della tragedia è arrivata pure la figlia Vania mentre la moglie Maria è rimasta nella casa di via Valentigo confortata dai parenti.





Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 19:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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