Giostraio ucciso, tutti i dubbi della Procura. Attesa per l'autopsia

Giovedì 27 Aprile 2017 di Denis Barea
Massimo Zen
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TREVISO - Massimo Zen sarà nuovamente ascoltato, nei prossimi giorni, dalla Procura: «C'è ancora molto da chiarire sulla versione dei fatti data dal metronotte», spiegano gli inquirenti. Sono numerose infatti le domande alle quali non è ancora stata data risposta Elementi decisivi per capire la dinamica che ha portato all'uccisione di Manuel Major da parte del metronotte padovano, ora indagato dalla Procura di Treviso per omicidio volontario.

Nodi che dovranno essere sciolti dai rilievi in corso da parte del Ris di Parma, che stanno esaminando l'auto a bordo della quale si trovava Major insieme ai suoi due complici, inseguiti nella notte di sabato scorso dai carabinieri dopo tre colpi ad altrettanti bancomat e contro cui Zen ha aperto il fuoco ferendo mortalmente alla testa il giostraio di Giavera.
Oltre agli esami balistici e sulle impronte presenti all'interno della Bmw su cui si era spostata quella notte la banda, le prime risposte arriveranno dall'autopsia, disposta ieri dal sostituto procuratore Gabriella Cama, che verrà effettuata il prossimo 2 maggio dall'anatomopatologo Alberto Furlanetto. C'è infatti da chiarire la distanza da cui Zen ha sparato, valutare la traiettoria del proiettile che ha centrato il bandito alla testa conficcandosi in maniera devastante nel cervello, comparare il foro di entrata e la posizione della pallottola una volta entrata nel cranio...
 
 

Ultimo aggiornamento: 11:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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