CONEGLIANO - «Voglio essere il primo. Perché solo del primo astronauta su Marte si avrà memoria eterna». È determinato Pietro Aliprandi - 25 anni, di Conegliano, studia medicina a Trieste - unico italiano a imporsi sui 200mila candidati del progetto "Mars One", fra i 100 potenziali astronauti che potrebbero essere i primi umani a volare su Marte (qui il suo blog).
«Ogni missione spaziale è rischiosa. Ma ci saranno missioni di prova, l'equipaggio partirà solo se non ci saranno incidenti o complicazioni. Il mio viaggio lo vedo più come l'arca stellare di un altro film, "Pandorum"». «Mars One non è il Grande Fratello - spiega - non ci saranno morbosità. Semmai un reality dove il pubblico imparerà qualcosa di scientifico. Ma non c'è bisogno di un piano B. Andrò su Marte».
La missione per ora non prevede il ritorno ma Aliprandi non è preoccupato. «Non potrei trovare nulla di altrettanto importante da fare neanche in un'intera vita sulla Terra.
Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 18:49
«Ogni missione spaziale è rischiosa. Ma ci saranno missioni di prova, l'equipaggio partirà solo se non ci saranno incidenti o complicazioni. Il mio viaggio lo vedo più come l'arca stellare di un altro film, "Pandorum"». «Mars One non è il Grande Fratello - spiega - non ci saranno morbosità. Semmai un reality dove il pubblico imparerà qualcosa di scientifico. Ma non c'è bisogno di un piano B. Andrò su Marte».
La missione per ora non prevede il ritorno ma Aliprandi non è preoccupato. «Non potrei trovare nulla di altrettanto importante da fare neanche in un'intera vita sulla Terra.
Anche se mancano ancora 10 anni. Magari fino ad allora un sistema per tornare si trova. O magari verranno a riprenderci dopo. Che ne sappiamo dei progressi che ci saranno fra 20, 30 anni».