Goldin "trasloca" a Padova: «Treviso farà senza di me»

Sabato 2 Febbraio 2019
Goldin "trasloca" a Padova: «Treviso farà senza di me»
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TREVISO - Un sassolino dalla scarpa se l'è tolto, pur con la solita eleganza. Marco Goldin ieri a Padova ha ufficializzato e presentato il suo sbarco nella città del Santo con un ciclo di mostre che promette numeri record. Accanto aveva il sindaco Mario Giordani e l'assessore alla Cultura Andrea Colasio. Goldin ha quindi spiegato il suo programma e ha mandato un messaggio al sindaco trevigiano Mario Conte: «A Treviso è cambiata l'amministrazione e sono cambiate le scelte. Diciamo che c'è lo spoil system anche per i curatori d'arte. Certo, ogni amministrazione fa quello che vuole. Se Treviso vuole fare senza Goldin, è legittimo». Parole subito rimbalzate a Treviso e tradotte in un estremizzato Treviso mi ha cacciato. Il sindaco Mario Conte però non si è fatto trascinare  nel gorgo della polemica che, a dire il vero, nemmeno il curatore ha voluto alimentare: «Ognuno è libero di fare le proprie scelte ci mancherebbe - precisa - l'attuale amministrazione vuole valutare e decidere con serenità per il bene della città. Goldin ha fatto la sua scelta, io la rispetto come sempre vista la stima che nutro nei suoi confronti». A ogni modo chi ancora nutriva la speranza di un ritorno di Goldin nella sua Treviso si può mettere il cuore in pace: non sarà così. La frattura anticipata a novembre, quando le trattative tra il leader di Linea d'Ombra e Conte si sono definitivamente interrotte, è ormai insanabile. Ognuno andrà per la sua strada.
PRESENZATra i compagni di viaggio di Goldin e di Linea d'Ombra rimane però l'ex sindaco Giovanni Manildo, ieri a Padova, seduto tra le primissime file mentre il nuovo progetto veniva illustrato con dovizia di particolari. Era presente in qualità di legale rappresentante del Gruppo Baccini, main sponsor di tutto il progetto. Lo stesso gruppo ha anche sostenuto la mostra trevigiana dedicata allo scultore Rodin. Manildo, che da quando si è tolto definitivamente la fascia tricolore lavora come consulente del gruppo, ha ascoltato tutto ma ha evitato ogni domanda. I cronisti avrebbero voluto chiedergli anche della vicenda dell'esposto alla Corte dei Conti presentato per fare chiarezza sulle modalità con cui, nel 2018, la sua giunta ha assegnato il museo di Santa Caterina proprio a Goldin per la mostra su Rodin. Niente da fare: Manildo ha preferito un basso profilo, del resto ieri non era lui il protagonista.
L'ACCORDOGoldin porterà a Padova, al centro culturale San Gaetano, nel frattempo completamente adeguato dall'amministrazione con un milione di euro alle norme ambientali e di sicurezza richieste dagli standard internazionali, due mostre che già si preannunciano come altrettanti eventi, per non smentire la sua fama. L'accordo siglato con il Comune copre il triennio 2020-2022 e l'amministrazione non sborserà un euro. Goldin verserà un affitto simbolico di 10mila euro a mostra, con la promessa però di portare in città la consueta ondata di visitatori.
LE MOSTRESotto il titolo Padova. La meraviglia del colore arriveranno cento opere, fra disegni e dipinti, di Vincenti Van Gogh (I colori della vita), sesta mostra dedicata dal critico d'arte al genio di Zundert. Per una monografica «diversa da tutta le altre - spiega Goldin - che sposerà poesia e tecnologia» (10 ottobre 2020-11 aprile 2021) e Storia dei cieli da Canaletto a Monet. L'incanto dell'azzurro e altri colori dai vedutisti agli Impressionisti, questa volta dal carattere storico e tematico (30 ottobre 2021-1 maggio 2022). Così Linea d'Ombra festeggerà, nel 2021, i suoi venticinque anni di attività. «La mia idea per Padova, città del colore, è partita dai colori di Giotto - aggiunge Goldin - dal cielo azzurro e stellato della Cappella degli Scrovegni. Per Van Gogh il colore sarà al centro dell'intera esposizione, tanto che ci sarà anche un'intensa collaborazione su questo tema con il dipartimento di ricerca del Van Gogh Museum di Amsterdam». 
Non solo dipinti, ma anche ledwall immersivi con filmati girati sui luoghi del genio olandese e letture registrate delle sue lettere. Capolavori arriveranno oltre che da Amsterdam, dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, veri templi del culto di Van Gogh, tra i quali il celebre autoritratto con cappello di feltro. Colore e cieli attraverso i secoli, anche qui spostando le moderne tecnologie, nella mostra da Canaletto a Monet. Si partirà dal XVII secolo con un'opera dell'olandese Jacob van Ruisdael per arrivare a Canaletto, Bellotto, Guardi, Turner, Friedrich, Constable, Corot e alla novità dei cieli impressionisti fino al grande Claude Monet: quindici i suoi dipinti a Padova.
R. T.
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