Luisa, cerca la mamma da una ​vita. Ora incontrerà Papa Francesco

Sabato 22 Settembre 2018 di Laura Bon
Valentina Luisi con il suo "angelo", Antonio Netto
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Luisa Velluti, la parrucchiera di Falcade partorita dalla madre naturale a Montebelluna trent’anni fa ma non riconosciuta, incontrerà il 29 settembre Papa Francesco. E, nell’occasione, secondo qualcuno la sua storia potrebbe avere il classico lieto fine. E’ questo solo uno dei risvolti di una vicenda che continua a far parlare di sé fra mille interrogativi, dubbi, domande senza risposta. Luisa Velluti è stata adottata all’età di due mesi. Oggi, lavora come parrucchiera nel salone di Falcade gestito dai genitori adottivi, ha un fidanzato e una vita piena di amici. Ma il suo desiderio più grande è sempre stato quello conoscere colei che l’ha abbandonata pochi giorni dopo la nascita. Un pensiero fisso raccontato mesi fa anche a “Chi l’ha visto?”.
 
Un sogno cullato per tanto tempo, fino all’arrivo di una lettera con cui la presunta madre naturale le diceva: «Per me sei solo la più dolorosa ferita che ho avuto a 18 anni. Tutto sognavo e tutto potevo sperare, ma non certo la violenza che ho subìto e di cui tu sei simbolo. Non ho scelto io di chiamarti così né di averti». Un colpo al cuore, una ferita nella ferita dell’abbandono. Quella lettera, però, non ha segnato la parola fine nella storia di Luisa. Per la quale, invece, qualche spiraglio si è aperto, su tanti piani e grazie a tante persone che si sono interessate alla sua storia.

Da Don Marco Pozza, giornalista e conduttore televisivo, al “solito” Antonio Netto, responsabile della Protezione civile di Montebelluna spesso in primo piano nel cercare di risolvere casi impossibili e unire persone divise dal tempo e dalla vita. Qualche anno fa, fu proprio Papa Francesco a telefonargli per complimentarsi con lui in relazione alla felice conclusione di una vicenda. E questo potrebbe essere un altro caso speciale. «Da metà ottobre -spiega Luisa- la televisione vaticana proporrà alcune storie, fra le quali la mia. Papa Francesco ha detto di voler incontrare in udienza privata vari protagonisti di queste storie. E sarò a Roma il 29».
Intanto, però, in questi mesi a Montebelluna qualcosa si è mosso. Antonio Netto, angelo (così lo definisce Luisa) sempre pronto a fare del bene, è entrato in contatto con varie persone che hanno conosciuto la storia della mamma di Luisa. Persone vicine alla parrocchia di Montebelluna e non solo. «Più di qualcuno è salito a Falcade da Luisa -spiega- c’è chi ha detto sciocchezze, chi particolari reali che hanno aiutato a ricostruire la vicenda. Nel frattempo, ci siamo mossi in varie direzioni: dal recupero delle cartelle cliniche dell’ospedale, al certificato di nascita di Luisa, a una nuova istanza al tribunale dei minori a un incontro con il giudice. Ora l’appuntamento con il Papa. E di solito, quando si muove il Papa, tutto finisce bene». Fra le righe, Netto lascia intendere quella che un’ipotesi fondata o, per lo meno, una sua speranza: un incontro fra Luisa e la mamma, magari con il suo avvocato. La sensazione è che sia davvero giunto il momento di stabilire un contatto, di parlarsi. Dopo il dolore, dopo le sofferenze, dopo l’inaudita violenza che ha stravolto la vita della mamma di Luisa. «La lettera arrivata a Luisa -prosegue Netto- è reale. La mamma è stata davvero violentata da una persona nota alle forze dell’ordine che vive fra Montebelluna, Trevignano e Volpago. Del caso a suo tempo si parlò molto. Lei, che allora viveva a Montebelluna ma ora abita altrove con marito e figli, fu costretta da una famiglia molto rigida, una famiglia “bene”, a mandare in porto la gravidanza; poi la bambina nata da quella violenza non fu riconosciuta. E’ una donna che ha sofferto molto, come molto ha sofferto Luisa». E il padre naturale? «Sembra che in quell’occasione abbia pagato per il fatto compiuto. E’ però una persona che, negli anni, si è ripetutamente fatta notare dalle forze dell’ordine». Ultimo tassello la famiglia attuale della madre di Luisa, che attualmente (o per lo meno fino a qualche mese fa) non saprebbe nulla della tragedia capitata alla donna e della figlia naturale. L’ennesimo aspetto dividile da spiegare. Non certo da capire.

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