Bengalese ricoverato per problemi
al cuore: scoprono che ha la lebbra

Mercoledì 6 Agosto 2014
Bengalese ricoverato per problemi al cuore: scoprono che ha la lebbra
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TREVISO - Momenti di apprensione all'ospedale Ca' Foncello di Treviso: su un paziente ricoverato nel reparto di malattie infettive è stata diagnosticata una forma di lebbra. La diagnosi è stata fatta nella giornata di oggi.



Il paziente, un uomo di nazionalità bengalese di 37 anni, in Italia da circa 8 anni, è residente nel Comune di Quinto di Treviso: era stato ricoverato per sintomatologia di tipo cardiologico in unità coronarica. Sull'uomo è stato effettuato uno studio emodinamico e sulla base della sintomatologia sono state effettuate biopsie cutanee: i risultati hanno confermato che si trattava proprio di lebbra. Si tratta, precisano i sanitari, di una malattia poco contagiosa che, sinora, la letteratura scientifica ha quantificato in una decina di casi l’anno in Italia.



A dare notizia della scoperta della malattia è stato il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia che, non appena informato dal direttore generale dell’Ulss 9 Giorgio Roberti e dal direttore generale della sanità veneta Domenico Mantoan, ha incaricato quest’ultimo di “alzare al massimo livello la sorveglianza sanitaria, la prevenzione e la profilassi su tutto il territorio, sia a livello ospedaliero che territoriale”.



Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 9 ha attivato i protocolli del caso che prevedono la visita dermatologica sulle 5 persone conviventi con il paziente. Il controllo verrà eseguito presso la Dermatologia del Ca' Foncello.



«Si tratta di un segnale molto brutto – sottolinea Zaia – che testimonia come purtroppo le nostre preoccupazioni sulla ricomparsa di malattie da tempo debellate fossero fondate. Una giovane donna morta di Tbc poco tempo fa, oggi questo caso di lebbra – aggiunge Zaia – sono elementi che provano il ritorno di patologie, perlopiù infettive, che qui erano scomparse da 200 anni, nei confronti delle quali l’attenzione del nostro sistema sanitario è e sarà massima. Il nostro primo obiettivo – prosegue il Governatore – è quello di salvaguardare la salute pubblica e quella di ogni singolo cittadino Veneto e lo faremo mettendo in campo tutte le elevate professionalità dei nostri medici e l’intera organizzazione sanitaria ospedaliera e territoriale. Oggi più che mai – prosegue Zaia – dobbiamo tenere alta la guardia, a cominciare dai siti, che tra l’altro i nostri controlli hanno dimostrato essere assolutamente inadatti allo scopo, dove il governo nazionale impone di ricoverare gli immigrati dell’operazione Mare Nostrum, i primi da tenere sotto controllo sanitario perché purtroppo la quasi totalità dei migranti provengono da Paesi dove profilassi e prevenzione di queste malattie non esistono, e questo a salvaguardia di tutti, migranti compresi».
Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 14:57
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