Quattro traduzioni in tribunale: l'interprete pagata dopo 10 anni

Domenica 23 Settembre 2018
Quattro traduzioni in tribunale: l'interprete pagata dopo 10 anni
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TREVISO - La bellezza di 10 anni. Tanto ha dovuto aspettare un'interprete che lavora per il tribunale di Treviso per vedersi accreditare i compensi relativi ad alcune prestazioni. In particolare, si trattava di 4 traduzioni durante altrettante udienze presso il giudice di pace, davanti al quale erano comparsi dei cittadini stranieri su cui pendevano dei decreti di espulsione. Nessuno di loro parlava italiano e la giustizia, anche a loro tutela, aveva chiesto l'aiuto di un interprete, per lo più madrelingua in questo caso. Una professionista ovviamente, che ha offerto le sue conoscenze linguistiche ben sapendo che il compenso non fosse chissà che cosa. Ma quei cento euro scarsi, almeno, sperava di poterli ricevere a stretto giro di posta. E invece ha dovuto aspettare dal 2008 ad oggi, lo scorso  maggio per essere precisi, per ricevere distinta di pagamento e successivo bonifico. «Non sapevo se arrabbiarmi o mettermi a ridere», spiega con non poca amarezza.
LE DIFFICOLTA'Che le risorse della giustizia, almeno in termini di moneta sonante, siano poche, non è una novità. Ma in una società sempre più multi culturale, e multi linguistica visto l'aumento delle presenze straniere, spesso anche davanti ai giudici ci finiscono cittadini che parlano a stento l'italiano. È per questo che le cancellerie dei tribunali, e spesso anche le stesse forze dell'ordine, cercano continuamente traduttori e interpreti per processi, udienze di convalida e altre necessità. Ma, di contro, i compensi sono molto bassi (la vacazione, così viene chiamata, comprende 2 ore di lavoro e, dopo la prima, che ha un valore di 14 euro circa, si passa direttamente a 8, ovvero 4 euro all'ora e pure lordi) e spesso gli onorari vengono saldati dopo mesi, talvolta, come nel caso di specie, addirittura anni. Tant'è che tantissimi interpreti (quelli più richiesti sono quelli di cinese, rumeno e arabo), quando contattati dal tribunale (c'è una lista specifica), ormai declinano l'invito. 
L'ASSOCIAZIONE«Le situazioni variano da tribunale a tribunale e da giudice a giudice, ma non c'è margine di contrattazione e i compensi, oltre a essere bassi, a volte vengono pagati dopo molto tempo - ammette Elisabetta Minetto, presidente dell'Aiti Veneto - Trentino Alto Adige, l'Associazione italiana traduttori e interpreti -. Il fatto è che non sono riconosciute le competenze (l'associazione comprende la commissione Tigg degli specialisti giudiziari), senza dimenticare la responsabilità che ci si assume traducendo atti molto delicati e la disponibilità offerta nei casi, ad esempio, delle direttissime, quando si viene convocati con urgenza e bisogna correre in tribunale. Il caso dell'onorario pagato dopo 10 anni? Semplicemente inaccettabile».
Alberto Beltrame
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