Hashish ai minorenni nel parco:
il pusher è un profugo del Gambia

Un altro migrante beccato a spacciare. Questa volta a intervenire sono stati gli agenti della polizia locale che venerdì pomeriggio hanno sorpreso un 25enne originario del Gambia, e ospitato nel piccolo centro accoglienza per stranieri gestito dalla Caritas in via Verdi, mentre stava per vendere dosi di hashish a dei minorenni. Subito dopo l'arresto, sul posto, i vigili hanno portato Trixie, il cane antidroga, trovando nascosti altri 14 grammi dello stesso stupefacente. È il secondo caso del genere in poche settimane e a Ca’ Sugana sono scattati tutti i campanelli d'allarme: «I risultati dell'attività della polizia locale, e in particolare del nucleo di pg, dimostrano quanto sia elevata l'attenzione in città» osserva il vicesindaco Roberto Grigoletto. Preoccupa però che a spacciare sia un profugo: «È necessario prevedere delle misure di allontanamento dal territorio. Accogliere le persone che fuggono dalla guerra è necessario e doveroso ma abbiamo sempre detto, e torniamo a ribadirlo, che le regole devono essere rispettate da tutti. Chi delinque o non sta alle regole va allontanato in tempi brevi dalla nostra città». Ieri mattina c'è stato un giro di telefonate tra sindaco, prefetto e questore per affrontare la questione.



La gestione dei richiedenti asilo è delicata a nessuno vuole che la cosa scappi di mano. Ma don Davide Schiavon, direttore della Caritas trevigiana, sottolinea anche il rovescio della medaglia: «Col ragazzo non ho ancora parlato ma, a quello che so, non è così chiaro quanto successo. Ieri sera ha telefonato al centro dicendo di non capire. Sono però d'accordo nel dire che se uno di questi ragazzi sbaglia e si accerta l'errore, bisogna sospendere l'accoglienza. Ma prima i fatti vanno accertati. La Caritas ha seguito più di 800 persone, spero che nessuno gridi allo scandalo per una mela marcia. Sempre che lo sia».