Lo schiaffo di Goldin a Treviso: «Niente mostra nel 2018»

Martedì 10 Gennaio 2017 di Paolo Calia
Marco Goldin
I numeri da capogiro dei primi 70 giorni di mostra a Santa Caterina, 107.704 visitatori e una media di 1.538 persone al giorno che ne fanno attualmente la mostra più visitata in Italia, stridono con i progetti futuri di Marco Goldin. Treviso sembra scomparire dai piani del patron di Linea d'Ombra, la mostra-bis annunciata nel 2018 con ogni probabilità non si farà. Goldin non la mette sul personale, anche se lancia frecciate al curaro ad Ascom e Fipe, che hanno messo in dubbio le potenzialità create dal suo evento, e si limita a elencare problemi oggettivi. Storie dell'impressionismo chiuderà i battenti il lunedì di Pasqua, il 17 aprile, anche se è sempre più probabile una proroga fino al primo maggio. Subito dopo dovrebbero partire i lavori da un milione di euro per ristrutturare la sala ipogea di Santa Caterina: «I lavori, che farà il Comune, dureranno fino a fine anno - osserva Goldin - ma si sa come vanno queste cose, l'imprevisto è sempre dietro l'angolo senza che nessuno ne abbia colpa. Come posso programmare una mostra a febbraio 2018 con il dubbio che un qualsiasi inconveniente prolunghi i tempi per l'intervento nella sala ipogea? Se avvenisse una cosa del genere, con i quadri già prenotati, per noi sarebbe un disastro. E poi aprire una mostra a febbraio vorrebbe dire tenerla aperta al massimo fino a maggio, ultimo mese buono per questo tipo di appuntamenti. Sarebbe troppo poco. Inoltre nel 2018 ci sono le elezioni e quindi non so che sindaco ci sarà, se vorrà lavorare con me. O se io vorrò lavorare con lui». 

Goldin è anche assediato dalle perplessità: «Per un intervento in programma a maggio pensavo che a oggi il  Comune fosse un po' più avanti con l'organizzazione. Ma è anche vero che mancano quattro mesi e mezzo e c'è il tempo per predisporre bandi e gare». Linea d'Ombra comunque non si ferma. La mostra di Treviso, quando chiuderà, si avvia a entrare fra le tre più visitate dell'intera penisola e Goldin ha già pronto un nuovo progetto: «Stiamo organizzando una nuova mostra che partirà a ottobre 2017 ma in un'altra città, non a Treviso. Sarà una monografica molto importante, un progetto che ho in mente da dieci anni e finalmente riesco a realizzare». Le parole del critico d'arte trevigiano faranno suonare diversi campanelli d'allarme in chi sulle sue mostre ha puntato il rilancio del commercio cittadino. 

Ma il patron di Linea d'Ombra non si scorda di chi lo ha criticato: «La Fipe dice che non si vedono i gruppi - osserva - a oggi sono stati 17.038 i visitatori arrivati con gruppi organizzati. Se li dividiamo in corriere da 50 posti, sono 340 mezzi: difficile non vederli». E torna sulle chiusure nei giorni di festa come il 26 dicembre o il primo gennaio: «Mi è dispiaciuto, avevo avvisato per tempo che bisognava attrezzarsi tenendo aperti i locali. Tra il 26 dicembre e il primo dell'anno abbiamo fatto più di 5mila visitatori. Il primo gennaio, fino alle 16, non si riusciva a trovare un bar per un caffè. A Vicenza, dal punto di vista dell'accoglienza, c'è stata più sensibilità. Treviso deve fare ancora dei passi avanti se vuole diventare città d'arte».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci