Finti vaccini ai bambini e condanna, la Petrillo adesso fa ricorso: vuole essere reintegrata al lavoro nell'Ulss

Giovedì 2 Dicembre 2021
Finti vaccini ai bambini e condanna, la Petrillo adesso fa ricorso: vuole essere reintegrata al lavoro nell'Ulss
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TREVISO - Adesso è lei a chiedere il risarcimento danni. Emanuela Petrillo ha fatto ricorso alla Corte d'Appello di Venezia con l'obiettivo di veder dichiarato il suo licenziamento per giusta causa come illegittimo e, di conseguenza, di essere reintegrata a pieno titolo in qualità di dipendente dell'Usl della Marca.

La Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia ha appena condannato l'ex assistente sanitaria di Spresiano in servizio a Udine, Codroipo e Treviso accusata di aver vaccinato centinaia di bambini, per anni, solo per finta al pagamento di 550mila euro nei confronti dell'azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale.

E l'Usl della Marca ha annunciato che è pronta a chiederle a sua volta un risarcimento per una cifra stimata in 150mila euro. Il totale non è ancora stato calcolato in modo preciso. Le due aziende sanitarie hanno basi di partenza diverse.

La Petrillo è stata in servizio negli ambulatori del Friuli dal 2009 al 2015. Mentre a Treviso, di seguito, ha lavorato solo per poco più di un anno. «Vanno presi in considerazione i costi legati ai vaccini gettati e non utilizzati. Più il lavoro del resto del personale» fanno sapere dall'azienda sanitaria trevigiana. L'Usl ha già affrontato la questione con il proprio legale. Ed è pronta a procedere. Adesso, però, è la stessa Petrillo, assistita dallo studio legale Azzari, a chiedere i danni per l'interruzione del rapporto di lavoro attraverso un provvedimento disciplinare che reputa illegittimo.


NUOVO GRADO DI GIUDIZIO

L'ex assistente sanitaria non ha dubbi: il licenziamento risalente all'agosto del 2017, poche settimane dopo l'esplosione del caso, non ha fondamento. In seguito alla prima ordinanza del giudice del lavoro, lo scorso maggio la sezione lavoro del tribunale di Treviso ha respinto il ricorso presentato dalla Petrillo. Adesso, però, tecnicamente attraverso un reclamo, si apre il nuovo grado di giudizio in Appello. L'Usl della Marca ha affidato la propria difesa all'avvocato Maria Luisa Miazzi del foro di Padova. L'udienza è già stata fissata per il 15 dicembre. Ma con ogni probabilità verrà aggiornata all'inizio dell'anno prossimo. Sul fronte del procedimento penale, infine, la sentenza di primo grado è attesa per l'8 febbraio del prossimo anno. La Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia ha anticipato i tempi rispetto al procedimento in corso sottolineando che si deve ragionevolmente ritenere che Petrillo nella sua veste di assistente sanitaria abbia coscientemente agito secondo l'intenzione di omettere le somministrazioni. In Veneto si è scelto di attendere la conclusione del procedimento penale. Intanto la partita del licenziamento resta aperta. (mf)

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