ORMELLE - È scossa la signora Luciana. Mai è poi mai avrebbe immaginato che in quel borsone giacesse un bambino che nessuno ha voluto. Posato lì fra i lilium, le calle, il velo di sposa; fiori non ancora avvizziti, inconsapevoli pietose corolle. Dopo l’orrore si fa subito strada la pietà: «Proporrò a don Corrado di riportare il bambino qui, di fargli il funerale e seppellirlo nel nostro cimitero -annuncia -Sono pronta a contribuire alla spesa. Dio la pietà ce l'ha, siamo noi essere umani a non averne più».
La donna, insieme ad altre compaesane, ieri mattina stava riassettando la chiesa.
«Domenica (oggi, ndr) -racconta- c'è la Prima Comunione dei bambini, eravamo ancor più numerose del solito, volevamo che la chiesa fosse perfetta. Raccolti i fiori da buttare, ne avevamo una carriola piena, ci siamo recate ai cassonetti collocati sul retro del cimitero. Erano circa le 9.30. Abbiamo aperto quello della "frazione verde" e stavamo per buttarci i rifiuti quando abbiamo notato un borsone scuro. Siamo rimaste perplesse poi abbiamo riflettuto fra di noi dicendoci: è meglio che lo spostiamo nel cassonetto del secco, vuoi mai che gli addetti vengano a rimproverare noi donne per quest'errato conferimento. Così l'abbiamo afferrato per i manici, una da una parte e una dall'altra. Nel farlo il borsone si è aperto un poco e abbiamo visto all’interno una borsa da donna e degli asciugamani insanguinati, erano piccoli tipo le salviette da ospite. Ci sono venuti i brividi. Abbiamo rimesso il borsone nel cassonetto e siamo corse a chiamare il parroco don Corrado. Ci tengo a sottolinearlo: noi non abbiamo aperto il borsone. L'hanno fatto poi i carabinieri».
Dopo aver ascoltato il racconto delle donne don Corrado ha subito telefonato ai carabinieri. «Quando ho saputo che si trattava di un bambino sono rimasta sconvolta -prosegue Luciana- Non riesco a capacitarmene. Ero talmente frastornata che sono tornata a casa di corsa. Una volta arrivata mi sono resa conto che non avevo collocato i fiori sulla tomba di mio marito, li avevo ancora in auto. Sono vedova da sette anni, vado spesso al cimitero. Così sono ritornata al camposanto, erano circa le 11. Proprio in quel momento don Corrado, che era lì con i carabinieri, mi ha chiamata: vieni, stai accanto a me -mi ha detto- che battezzo questa povera creatura. Chiedo solo una cosa: che questo bambino venga sepolto a Tempio e che don Corrado dica ai bambini della Prima Comunione di portare un fiore sulla sua lapide».
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