CASTELFRANCO - Risolto il "giallo" di Castelfranco. Morte naturale per Serena Fasan, 37 anni, la farmacista trovata priva di vita in casa mercoledì scorso, nel suo appartamento di via Ponchini al civico 17 a Castelfranco. Questo il primo responso sulla base dell'autopsia eseguita oggi pomeriggio, 31 agosto, dall'anatomopatologo Alberto Furlanetto su disposizione della Procura di Treviso, che nei giorni scorsi ha aperto un fascicolo per omicidio volontario.
Il medico legale deve ancora sciogliere le riserve sull'esatta causa che ha portato alla morte della giovane mamma che lascia un bimbo di appena due anni.
Il medico legale
Per risalire alla ragione autentica dell'evento occorrerà attendere qualche giorno, ma l'indagine dell'anatomopatologo porta ad escludere l'intervento di terzi, attribuendo la morte ad un episodio naturale. Sul fatto la Procura della Repubblica di Treviso aveva aperto un fascicolo d'indagine per omicidio volontario, senza indicare comunque generalità di persone sospettate. Ad accrescere i dubbi nelle ore successive al ritrovamento del corpo era stato, in particolare, il suicidio di uno zio della Fasan, risalente alla notte fra mercoledì e giovedì. La presenza dell'uomo in un luogo in cui si sarebbe trovata anche la donna nell'intervallo di tempo in cui è collocato il decesso era però stata da subito esclusa, e il gesto del familiare è stato piuttosto attribuito alle patologie psichiche delle quali soffriva da anni.
Escluse le cause violenti
Ad escludere gesti violenti è il medico legale che ha eseguito l'autopsia, sostiene infatti che i segni trovati sul collo della donna, se dall'esterno insospettivano, dall'interno non erano rilevanti. Di una cosa è certo: la giovane donna non è stata strangolata. Per capire la causa esatta del decesso serve però aspettare l'esito degli accertamenti tossicologici e sugli organi interni.