TREVISO - «Nessuna assenza dal posto di lavoro ma allontanamenti, senza l'autorizzazione del superiore, tra i 20 e i 60 minuti», è la giustificazione, rispondendo alle contestazioni di Ca' Sugana, fornita dall'operaio e dipendente comunale Massimo Michilin, passato alle cronache come il furbetto del cartellino. Michilin, assistito dall'avvocato giuslavorista Lucia Salvato, avrebbe chiarito e respinto l'accusa di aver lasciato il lavoro per andare in palestra o altrove. Accusa che potrebbe costargli il posto di lavoro. Il dirigente comunale delle risorse umane si è poi riservato la decisione. Ora bisognerà attendere qualche giorno, ma la giunta Manildo aveva già fatto capire di seguire la via dettata dalla legge Madia. Nella sostanza sposando la tesi del licenziamento dell'operaio...
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