Basista libero, il figlio dei Pelliciardi:
«Il giudice ricordi ciò che ha fatto»

Giovedì 10 Marzo 2016 di A. F.
Alin Bogdaneanu e (a destra) Daniele Pelliciardi
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TREVISO - Daniele Pelliciardi, il figlio dei coniugi vittime del massacro di Gorgo al Monticano, continua a sperare nella Giustizia: «Confido nel fatto che il giudice di sorveglianza pensi bene prima di concedere un permesso ad  Alin Bogdaneanu». Il giovane romeno, oggi 28enne, nell'agosto  2007  indicò a Naim Stafa e Artur Lleshi la villa dove abitava il suo datore di lavoro e dove lavoravano, come custodi, Guido Pelliciardi e Lucia Comin che poi furono massacrati.

Alin Bogdaneanu è considerato il basista e si trova in carcere a jFrosinone, dove avrebbe sempre tenuto una buona condotta:  ha scontato quasi 9 dei 18 anni ai quali è stato condannato. Si apre dunque per lui la possibilità di sconti di pena e libertà anticipata. «Non posso che prender atto che queste sono le leggi italiane anche se ovviamente non mi piacciono - aggiunge Daniele Pelliciardi - ma ad  applicarle c'è sempre un giudice ed è in  lui che ripongo le speranze di giustizia».
 



Bogdaneanu secondo lei è davvero pentito di ciò che ha fatto?
«Francamente non lo so. Posso dire che nessuno comunque gli renderà questi anni che ha perso in carcere come nessuno ridarà a me i  genitori».
Lei al processo, incontrò la mamma del giovane romeno e l'abbracciò?
 «È stato un attimo, un gesto che mi è venuto spontaneo, da genitore. Quella donna si è trovata scaraventata all'improvviso in un dramma terribile. Questo non cambia la sostanza delle cose. La tragedia è stata provocata da suo figlio.   Non me lo vorrei proprio vedere in giro per Oderzo».

Tutta l'intervista e altri servizi sul Gazzettino in edicola l'11 marzo

 

Ultimo aggiornamento: 22:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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