​Da senza fissa dimora a imprenditori, ma la favola di Ugo e Luciano finisce in tribunale

Venerdì 1 Febbraio 2019 di Paolo Calia
Da senza fissa dimora a imprenditori, ma la favola di Ugo e Luciano finisce in tribunale
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TREVISO - Sono partiti assieme dal buio di una stanza del dormitorio comunale; tante notti passate a progettare e a cercare una via d'uscita a quella vita fatta di brandine anonime, di pasti alla mensa della Caritas, di una doccia saltuaria e di enormi stenti. E assieme sono risaliti, hanno conosciuto un po' di successo ma, soprattutto, sono riusciti a ribaltare le loro vite come rarissimamente capita. Ma adesso Ugo Benvenuto e Luciano Lucca, i due senza fissa dimora diventati imprenditori grazie a ingegno, competenza, caparbietà e un briciolo di fortuna, oltre a essersi separati hanno anche cominciato a litigare a suon di carte bollate e avvocati. Motivo: i soldi, ovviamente. Per l'esattezza 2.500 euro. Non una bella fine per una storia di riscatto meravigliosa.
 
L'ESEMPIODi Ugo e Luciano ai ferri corti ne parlano un po' tutti quelli che bazzicano il dormitorio trevigiano o la Caritas, ambienti dove la loro storia è diventata un modello da imitare e una speranza per andare avanti. Assieme hanno creato dal nulla la cooperativa Social Target specializzata in lavori di assemblaggio per conto terzi, 20 soci/dipendenti assunti con contratti a tempo indeterminato. Un gioiello nel suo genere che ha ridato fiducia a tanti. Tutti quelli che ci lavorano sono senza fissa dimora o emarginati. Persone però decise a dare una sterzata alla propria vita, oppure che si stanno giocando forse l'ultima possibilità di uscire dal tunnel della solitudine e dell'emarginazione. E che ora sono turbati, per non dire infastiditi, da questa turbolenza.
IL LITIGIOI rapporti tra Ugo e Luciano si sono deteriorati nel giro di pochi mesi. Dal niente hanno creato la cooperativa, poi alcune divergenze, due caratteri decisi e incomprensioni assortite hanno portato al divorzio: Luciano ha deciso di andarsene per la sua strada mentre Ugo, imprenditore prima caduto in disgrazia e poi risorto grazie a una non comune forza d'animo, è rimasto alla guida di Social Target. Ma questo è il meno. Lo scorso 27 novembre Ugo si è visto arrivare una lettera dallo studio legale Mancini di Treviso con cui l'ex socio/amico Luciano chiedeva la restituzione di 2500 euro, esattamente la metà di quanto ricevuto dall'associazione Veneti schiacciati dalla crisi di Mirella Tuzzato durante una trasmissione andata in onda su Rete Veneta. Era uno dei primi contributi per aiutare la nascita della cooperativa, uno dei tanti gesti di solidarietà arrivati quando la loro storia divenne di dominio pubblico. L'associazione mise a disposizione 5mila euro, che vennero divisi a metà tra i due soci. Soldi finiti nel conto comune della cooperativa e serviti per la fase di avviamento. E Luciano, ora, rivuole indietro la sua parte.
DIVERGENZEI due sono quindi entrati quindi in conflitto. Ugo ha replicato all'avvocato dicendo che quei soldi vennero divisi in assegni da 2500 euro l'uno perchè, in quel momento, la cooperativa non era stata ancora ufficialmente costituita. I due assegni poi vennero versati dai due, allora, soci, nel conto della società come donazioni. Per Ugo, insomma, Luciano non avrebbe diritto a nulla. Da qui la diatriba in punta di diritto. Per Luciano e il suo legale invece, al momento del contributo messo a disposizione da Veneti schiacciati dalla crisi, Social Target esisteva eccome. Quindi quell'assegno va considerato versamento a titolo personale e restituito visto che i soci si sono divisi. Torti e ragioni si mescolano. Impossibile trovare un accordo. Inevitabile lo sbocco in tribunale. 
FINELa bella fiaba che tanto aveva commosso sta finendo, purtroppo, nel peggiore dei modi. Ugo continua a mandare avanti la cooperativa e non vuole più parlare con giornali e televisioni. Lui e gli altri soci hanno fatto un'assemblea deliberando che basta, l'esposizione mediatica di Social Target è stata fin troppa. Adesso c'è bisogno di tranquillità e di lavorare visto che, fortunatamente, le commesse non mancano. Luciano è invece tornato alla sua vita, non proprio alla vecchia vita, ma sicuramente a una migliore. I rapporti tra i due invece non ci sono più. La solidarietà e la complicità fondamentali per risalire la china si sono trasformate in schermaglie legali e scambi di accuse. Tristezza.
Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 13:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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