TREVISO - Secondo giorno di lavori e subito fermo del cantiere. Con congestione del centro storico in porta Calvi. E autisti imbottigliati e imbufaliti in via Manin e via Cesare Battisti. Completamente intasate. «Oggi trenta minuti anziché i soliti 7 per portare i bambini a scuola in borgo Cavour» tuona un genitore. Moltissimi altri cercano di girare l'auto e rientrare nel Put ma è impossibile. Intasato anche fuori. Insomma il cantiere del Duomo procede sotto i peggiori auspici. Complice anche il maltempo. E fioccano le critiche ad un'opera subito definita, per le tempistiche, improvvida.
LE CRITICHE
«Come volevasi dimostrare, le mie previsioni si sono rivelate attendibili: alla prima precipitazione importante i lavori in piazza Duomo hanno letteralmente paralizzato il traffico trevigiano, causando disagi, code e rallentamenti» polemizza Davide Acampora. «L'amministrazione, dopo il mio intervento lo scorso consiglio comunale in cui chiedevo a gran voce lo spostamento dei lavori a dopo le vacanze di Natale, ha respinto le richieste con superficialità liquidando le mie considerazioni e rassicurandomi che tutto sarebbe proceduto secondo i piani. Non serviva un genio né tantomeno un esperto per capire come sarebbero andate a finire le cose». Così come già anticipato ieri da Giancarlo Gentilini, Bepi Basso e da tutti i consiglieri di opposizione, anche Acampora formalizza la richiesta di fare un passo indietro ammettendo l'errore commesso e bloccando il cantiere tempestivamente: bisogna riaprire la piazza per poi riprenderlo dopo il 7 di gennaio...
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«Come volevasi dimostrare, le mie previsioni si sono rivelate attendibili: alla prima precipitazione importante i lavori in piazza Duomo hanno letteralmente paralizzato il traffico trevigiano, causando disagi, code e rallentamenti» polemizza Davide Acampora. «L'amministrazione, dopo il mio intervento lo scorso consiglio comunale in cui chiedevo a gran voce lo spostamento dei lavori a dopo le vacanze di Natale, ha respinto le richieste con superficialità liquidando le mie considerazioni e rassicurandomi che tutto sarebbe proceduto secondo i piani. Non serviva un genio né tantomeno un esperto per capire come sarebbero andate a finire le cose». Così come già anticipato ieri da Giancarlo Gentilini, Bepi Basso e da tutti i consiglieri di opposizione, anche Acampora formalizza la richiesta di fare un passo indietro ammettendo l'errore commesso e bloccando il cantiere tempestivamente: bisogna riaprire la piazza per poi riprenderlo dopo il 7 di gennaio...
