In tribunale non funziona il condizionatore: la cancelliera si sente male per il caldo

Giovedì 2 Agosto 2018 di Roberto Ortolan
Il palazzo di giustizia di Treviso
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L’impianto di condizionamento c’è ma non funziona e così i dipendenti mentre lavorano boccheggiano. E tutto non avviene in un’azienda che non rispetta le regole, ma nel palazzo di giustizia di Treviso dove, ieri mattina, un’addetta alla cancelleria del terzo piano, a causa di un colpo di calore, ha iniziato a barcollare ed è stata afferrata al volo da un collega prima che crollasse sul pavimento. Un mancamento dovuto al caldo infernale con il quale sono costretti a convivere i dipendenti del tribunale e della procura. Un malore che ha scatenato la rabbia dei colleghi. «L’abbiamo subito soccorsa - raccontano dal terzo piano -. Per fortuna non era nulla di grave. Le abbiamo fatto bere un bicchiere d’acqua e ingoiare un poi di zucchero. Poi un frutto e si è ripresa. Ma in queste condizioni non si può lavorare».
 
La situazione è precipitata negli ultimi 10 giorni, ma il problema è antico. E lo conosce bene il presidente del Tribunale Aurelio Gatto che, da oltre 2 anni, sta cercando di risolverlo insieme al procuratore Dalla Costa e ai vertici amministrativi del Palazzo di giustizia. «L’impianto di condizionamento del tribunale - precisa - è stato realizzato in vari tronconi tra il 1980 e il 1990. Adesso non funziona più. Va cambiato». Ma i vertici del tribunale non si erano fatti cogliere impreparati. «Ci eravamo riuniti e avevamo studiato un progetto per installare un nuovo sistema di condizionamento. Piano approvato con spesa deliberata (circa 300mila euro, ndr)». Tutto bene. Come in tante storie senza lieto fine ci ha messo lo zampino la burocrazia. Fino a poco tempo fa a occuparsi delle manutenzioni nei tribunali erano i Comuni. Adesso la competenza è tornata al Ministero di Grazia e Giustizia. «E l’iter - puntualizza il presidente gatto - è diventato complicato. Se il nostro interlocutore fosse stato il Comune tutto sarebbe stato già risolto. Oltre un anno fa sarebbero dovuti partire i lavori. Invece niente. L’estate 2017, pur con qualche sofferenza, siamo riusciti a passarla decorosamente. Ma - conclude il presidente Gatto - è stato un vero miracolo. Lo scorso maggio invece dei lavori c’è stata una manutenzione straordinaria. Tutto bene fino a metà luglio. Poi è morto tutto. E i dipendenti del tribunale soffocano. Dal Ministero ci hanno assicurato che l’installazione del nuovo impianto di aria condizionata e questione di giorno. Noi continuiamo, attraverso i nostri funzionari, a fare pressioni, sperando in una soluzione rapida. Ma anche se i lavori dovessero partire domani, l’impianto entrerebbe in funzione a emergenza caldo terminata».
La situazione complicata a spinto i dipendenti a ricorrere a soluzioni tanto estemporanee quanto efficaci. C’è chi ha pensato di portarsi un piccolo pinguino da casa, chi un ventilatore e chi il ventaglio della nonna. Ma tali soluzioni, a parte il ventaglio, non sono permesse. Il motivo? Pinguini, ventilatori ecc sono vietati dal regolamento (forse perché per accenderli si usa l’energia elettrica dello Stato e pertanto si commette un furto?). Resta il fatto che ci sono dipendenti del tribunale, per ragioni logistiche, che lavorano in una sorta di stanza di vetro sotto il solo. E sono costrette a lavorare lì in situazioni a dir poco disagiate. Ieri fuori dal palazzo di giustizia si sono sfiorati i 38 gradi e in quella stanza c’erano almeno tre gradi in più.
Ieri un dipendente, per far presente le condizioni di lavoro al palazzo di giustizia, si è presentato in ufficio con un ventilatore a pile. «Il sollievo è stato minimo - ha detto - ma almeno la camicia non mi si appiccicava alla pelle. Un mio collega, martedì, ha sudato così tanto che quanto si è alzato per andare a prendere un po’ d’acqua, la camicia bagnata è andata in pezzi». In ogni caso non ci resta che soffrire e sperare che un bel temporale rinfreschi l’aria perché l’impianto vecchio resterà fuori uso (non si può più riparare, ndr) e quello nuovo, se tutto andrà bene, entrerà in funzione per l’estate del 2019».
Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 08:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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