«I soldi o vi brucio la casa»: a 27 anni picchia e minaccia i genitori

Sabato 14 Luglio 2018 di Denis Barea
«I soldi o vi brucio la casa»: a 27 anni picchia e minaccia i genitori
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CONEGLIANO - «Se non mi date i soldi vi brucio la casa... e ne sono capace». Prima le minacce e poi le botte, tutto per farsi dare denaro a piacimento. Vittime di questa violenza i genitori di un 27enne di Conegliano, finito a processo con l'accusa di lesioni aggravate e estorsione. Ieri per J.B. è arrivata la sentenza del Tribunale di Treviso che lo condanna a tre anni e otto mesi di reclusione per quell'inferno fatto vivere al padre e alla madre fino al luglio del 2016. Abusi, minacce e violenze quasi quotidiane per avere denaro, da 20 a 150 euro. Il giovane spremeva i suoi genitori a suon di percosse, maltrattamenti e atti intimidatori. E quando non riusciva ad ottenere quello che voleva aggiungeva alla violenza sui genitori quella sugli oggetti che trovava in casa e poco dell'arredo si è salvato dalla sua furia. Poi le minacce di fare anche di peggio. «Datemi i soldi o vi uccido» diceva speso, come anche  «Dammi i sodi o ti spezzo il braccio... Ti rendo irriconoscibile», oppure «Ti spezzo le gambe, ti rompo la faccia, ti spacco la macchina». Tutto e sempre per quel denaro, piccole cifre che alternava a richieste molto più esose.

INFERNO QUOTIDIANOPer i genitori la vita nella casa in compagnia del figlio era divenuta terribile, un angoscia continua, il terrore un giorno dopo l'altro di ritrovarsi di fronte la furia del ragazzo e i suoi modi violenti. Ed è così che per un po' di tempo madre e padre hanno finito per cedere al ricatto e alla sopraffazione. E i soldi fluivano da un portafogli all'altro, senza che il 27enne la smettesse mai. Ma doveva arrivare la fine a tutto quell'odio. E per far finire l'incubo i due genitori prima hanno provato a convincerlo con le buone, suscitando nel figlio solo maggiore rabbia e ancora più violenza.

LA SOFFERTA DENUNCIAPoi, dopo gli ennesimi episodi in cui li ha picchiati, la decisione di rivolgersi alle forze dell'ordine e la denuncia. Nei suoi confronti, durante la fase di indagine, è stato anche emesso un provvedimento cautelare di allontanamento dalla casa familiare e infatti oggi il ragazzo è ospite di una comunità a Treviso. Per quei fatti ieri è arrivata la sentenza di condanna ad una pena severa, tanto dura quanto lo è stato il regime di vita a cui ha costretto i genitori anziani, che per lui erano soltanto un salvadanaio da svuotare, con le buone o con le cattive maniere.
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