Carraresiwine, in alto i calici nel Museo e in Pescheria

Lunedì 2 Ottobre 2017 di Claudio De Min
Carraresiwine, in alto i calici nel Museo e in Pescheria
TREVISO - Dici Claudio Borin e pensi a "Ombre Rosse", la storica osteria-enoteca di San Trovaso (Treviso), mito e meta dei wine lover (ma anche dei winebevar, come li chiama Mauro Lorenzon con la sua abituale, dissacratoria ironia). Pensi alla sua figura da vero oste, ti vengono in mente scaffali di bottiglie grandi e piccole, famose o meno, costose o abbordabili - e ognuna con dentro una sua storia. E calici che si riempiono, e chiacchiere e discussioni infinite e accese, sul vino, su chi lo fa e su chi lo beve e la vita sulla quale, spesso, il vino invita e aiuta a riflettere. Per cui, davvero, chi meglio di Claudio trevigiano ora esiliato a San Trovaso potrebbe condurre per mano il pubblico di appassionati che nel fine settimana (da sabato 7 a lunedì 9) si darà appuntamento, per il secondo anno di fila (la prima edizione, nel 2016, è stata un successo, quindi si replica) al museo.

Sì, certo, al museo, perchè è di Carraresiwine che si parla, ovvero di degustazioni guidate, assaggi mangerecci di ogni tipo, e la presenza dei produttori, organizzate proprio alla Casa dei Carraresi, cuore e simbolo della cultura trevigiana. Partendo da sabato, dunque, e da un Salotto enologico dove esperti, storici e produttori saranno protagonisti di un dibattito sul tema I vini della discussione, per parlare di vitigni autoctoni (Raboso a cura dell'Ais Veneto -, Ribolla e la Recantina, quest'ultima riscoperta dallo stesso Borin e da Francesco Serafini che l'ha messa in bottiglia con il socio Vidotto), denominazioni di origine, nuovi metodi di produzione e dei fattori che determinano la qualità del vino.

E sempre domani, sabato 7, alle 18, ecco la degustazione di 4 annate del Phigaia etichetta icona di Serafini&Vidotto - con l'anteprima assoluta della nuova bottiglia che sarà presentata al Vinitaly. Domenica e lunedì, poi, appassionati ed esperti saranno accompagnati alla scoperta del ricco patrimonio enologico del Veneto, dai Colli Asolani al Collio, dagli Euganei alla Valpolicella e al Friuli Venezia Giulia (fra gli altri, Jermann, Felluga, Ronco del Gnemiz) e, ovviamente, l'immancabile Prosecco Superiore.

Ma, occhio anche a lunedì, quando a scendere in campo sarà il Rosso di Rosso, Cabernet e Merlot, uno dei tre vini (il migliore, a sentire gli esperti) firmati dalla Diesel Farm di Renzo Rosso a Bassano, di cui saranno degustate e comparate cinque annate. Per non far mancare niente ai golosi e rendere più completa la festa, ci sarà anche un ghiotto fuori museo: sabato sera e domenica per tutto il giorno, la Pescheria di Treviso diventerà meta gourmet, con quattro ristoranti del territorio (Med, Beccherie, Sicilia, Ombre Rosse) ad offrire piatti tipici e street food d'autore in altrettante postazioni, assieme alla pescheria Delfino (con i suoi crudi) e i formaggi di ZuccheIlo.
Finita? Non proprio, perché - in un simile consesso, a Treviso, e dove c'è lo zampino di Paolo Lai e de Le Beccherie poteva mancare il dessert italiano più conosciuto al mondo (e più discusso)? Certo che no e, infatti, il Tiramesu sarà al centro sabato del Salotto Gourmet e di un dibattito, Il dolce della discussione, che ripercorrerà le tappe della sua storia cercando di far luce sulla sua nascita, da sempre contesa tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Anche se, il fattore campo, gioca in questo caso tutto dalla parte di Treviso.
 
Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 09:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci