Alpini, bar e ristoranti assumono: mille nuovi posti di lavoro

TREVISO - (zan) «Dormiremo con delle brandine dietro il bancone». «Noi abbiamo chiamato otto persone di rinforzo». «Toglieremo gli infissi della vetrina per mettere le spine di birra». L'Adunata nazionale degli Alpini a Treviso si preannuncia come una tre giorni di superlavoro anche per bar, ristoranti e locali della città e dei dintorni. Così, per affrontarla, i vari gestori hanno rinforzato i propri organici: la Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi, stima in quasi un migliaio gli addetti assunti temporaneamente per sostenere l'aumentato servizio nel periodo del raduno. «In media almeno due o tre persone in più per coprire i turni spiega la presidente provinciale Dania Sartorato -, ovviamente con differenze tra i locali situati in centro città e quelli all'esterno delle Mura». Più di un esercizio posizionato nelle aree clou della manifestazione, del resto, grazie alla liberalizzazione degli orari stabilita dal Comune, ha previsto un'apertura non stop tra venerdì e domenica. «Per chi ne ha la possibilità nota Sartorato ritengo sia un'opportunità da considerare, anche perché gli Alpini non creano problemi di ordine pubblico». Nonostante l'abolizione dei voucher, le imprese del settore hanno potuto ricorrere a varie tipologie di contratti a termine per assumere (in regola) personale supplementare, grazie ad accordi pilota sottoscritti proprio da Confcommercio e sindacati trevigiani: «Gli strumenti ci sono, con contratti part-time anche di quattro ore alla settimana e con i contratti a chiamata si può scendere fino a un'ora per tamponare un'emergenza».  Al di là del possibile ritorno economico, però, la presidente della Fipe sottolinea un aspetto: «Tra i colleghi sento un'aspettativa positiva, proprio per lo spirito di condivisione di questa manifestazione».