Acqua biancastra nel canale: scatta il blitz dell'Arpav per le analisi, forse residui di cantina

Mercoledì 3 Ottobre 2018 di Claudia Borsoi
Acqua biancastra nel canale: scatta il blitz dell'Arpav per le analisi, forse residui di cantina
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FARRA DI SOLIGO - Acqua biancastra nel canale che costeggia via Cavre, nella campagna di Col San Martino. E l'aria, testimonia chi è passato per quella strada, era irrespirabile: c'era uno strano odore. Tanto che qualche residente ha  contattato il comando della polizia locale. Un vigile, a metà mattina, si è recato sul posto, ma quella segnalazione pareva non trovare conferma. Poi ancora nuove segnalazioni, a cui si sono aggiunti video e foto postati in rete a documentare l'acqua che lungo il canale, in particolare tra i civici 15 e 19 di via Cavre, scorreva con un colore biancastro, come se qualcuno avesse mescolato all'acqua del latte. In tarda mattina oltre ai vigili, in sopralluogo è arrivato anche il sindaco Giuseppe Nardi accompagnato dal responsabile dell'ufficio tecnico. «Viste le segnalazioni e la situazione anomala, abbiamo subito contattato l'Arpav che nel pomeriggio ha fatto un sopralluogo e dei campionamenti dell'acqua» fa sapere il sindaco Nardi.

LE IPOTESI -  C'è chi ha sostenuto che quel sversamento arrivasse da una cantina, cioè fosse il residuo di una lavorazione legata alla vendemmia, in particolare al lavaggio delle botti. Ma solo le analisi commissionate dal Comune ad Arpav potranno appurare la natura dello sversamento e poi permettere alle forze dell'ordine, qualora si riscontrino delle irregolarità, di risalire all'autore del presunto inquinamento. C'è chi poi ha ricordato che non è la prima volta che l'acqua del canale si tinge di bianco: era successo anche negli anni passati, tra settembre e novembre. Episodi dunque non nuovi. E simili segnalazioni, in questo periodo dell'anno, si registrano in diversi corsi d'acqua che attraversano le colline dove si coltiva e si produce il celebre prosecco.
I PRECEDENTI
Le altre denunce di cittadini, con indagini in corso già da diverse settimane, arrivano dai vicini Comuni di Valdobbiadene e Vidor. Qui sotto alla lente dei carabinieri forestali è finito il torrente Teva in cui flora e fauna sono state di fatto azzerate dopo alcuni sversamenti riconducibili alle lavorazioni di cantine. Le indagini sono tutt'ora in corso e i campionamenti dell'acqua ormai quotidiani.
I sindaci di Valdobbiadene e Vidor promettono battaglia a chi ha inquinato il corso d'acqua che poi si immette nel Piave. «La cosa certa è che i controlli sono molto approfonditi e l'autore, una volta identificato, sarà sanzionato con una multa che va da 6 a 60mila euro, come stabilito dal decreto legislativo 152 del 2006 oltre a rischiare una denuncia penale» ricorda Luciano Fregonese, primo cittadino di Valdobbiadene.
 
Ultimo aggiornamento: 12:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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