Ha alle spalle accuse di bancarotta ma a fargli conquistare l'onore delle cronache è soprattutto la sua lunga battaglia contro il fisco italiano, tra cartelle di Equitalia bruciate, accuse di evasione milionaria e le sue denunce all'Agenzia delle Entrate per falso ideologico, istigazione al suicidio e abuso d'ufficio. Ieri per il commercialista coneglianese Mario Pietrangelo, ottantenne ex finanziere, è iniziato un nuovo procedimento giudiziario che ha come sfondo la sua ormai epica tenzone con gli esattori. L'accusa è di quelle che fanno tremare i polsi: evasione fiscale per 19 milioni di euro. Ma lui ci è abituato, nel 2008 di milioni non versati gliene hanno cointestai persino più di 22. I fatti risalgono al 2011, quando a Pietrangelo arriva un accertamento fiscale dell'Agenzia delle Entrate secondo cui i circa 450mila euro denunciati dal commercialista come reddito per il 2010 sarebbero solo una frazione dei suoi reali guadagni. Ma per l'avvocato difensore Benedetta Collerone quella del fisco sarebbe una terribile svista, un errore madornale e imperdonabile. Perché quei 19 milioni in effetti ci sono ma risulterebbero dalla dismissione di azioni societarie. Come nel 2008 e a dirlo sarebbero cartelle e cartelle di documenti che l'avvocato difensore di Pietrangelo, che si definisce un nullatenente affetto in passato dal vizio del gioco, ha presentato.
Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 21:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".