San Fior. Margherita travolta e uccisa la vigilia di Natale: l’investitore patteggia 4 anni

La donna quella sera era rimasta senza benzina: in attesa di aiuto ha posizionato il triangolo ed è stata investita

Mercoledì 20 Marzo 2024 di Giuliano Pavan
Margherita Lotti, la 31enne di Orsago morta nell'incidente la vigilia di Natale 2021

SAN FIOR (TREVISO) – Quattro anni di reclusione, con la possibilità di evitare il carcere attraverso arresti domiciliari e lavori socialmente utili, e revoca della patente di guida. È l’entità del patteggiamento ottenuto davanti al gup Carlo Colombo da Loris Varaschin, il 55enne di San Fior, difeso dall’avvocato Stefano Arrigo, accusato di omicidio stradale aggravato per la morte di Margherita Lotti, la 31enne di Orsago travolta e uccisa in un tragico incidente stradale sul cavalcavia di via Venezia a San Vendemiano la vigilia di Natale del 2021. «Crediamo che la pena sia giusta - hanno affermato i familiari della vittima, rappresentati dagli avvocati Marco Rizzotti e Martino Sforza - Volevamo fosse afflittiva e così è stato, anche se quell’uomo ha ucciso nostra figlia e dovrebbe andare in galera. Sapevamo che non sarebbe successo, ma almeno adesso Margherita potrà riposare in pace». Dopo le varie difficoltà per ottenere un risarcimento, l’assicurazione ha deciso di riconoscere il danno biologico alla madre della vittima, liquidando alla famiglia una somma di 494mila euro.

Circostanza che ha pesato anche nella quantificazione finale della pena a carico di Varaschin il quale, viste le aggravanti, rischiava di non ottenere un patteggiamento sotto i 4 anni, cosa che gli avrebbe aperto le porte del carcere.

LE INDAGINI

Stando a quanto ricostruito dalla Procura di Treviso, con tanto di perizia per stabilire l’esatta dinamica del sinistro associata alle analisi tossicologiche sull’imputato e anche sulla vittima, Loris Varaschin quando si è verificato l’incidente lungo il cavalcavia di San Vendemiano aveva un tasso alcolemico di 1,43 g/l alla seconda rilevazione (quella valida per legge a favore del reo, essendo la più bassa) e di 1,55 g/l alla prima. Non solo: gli esiti degli accertamenti cinematici disposti dagli inquirenti non è stata in grado di stabilire l’esatta velocità a cui viaggiava l’auto dell’imputato, ma ha sottolineato che non poteva essere inferiore ai 100 chilometri orari in un tratto di strada in cui vigeva il limite di 50.

L’INCIDENTE

Il tragico incidente si era verificato il 24 dicembre 2021. Margherita Lotti, mentre stava percorrendo il cavalcavia di via Venezia, di ritorno da una cena con i colleghi di lavoro si era fermata a lato della Pontebbana perché era rimasta senza benzina. Aveva chiesto aiuto proprio ai colleghi di lavoro, che stavano andando a prendere una tanica al vicino distributore. Margherita, dopo aver posizionato il triangolo lungo il cavalcavia e aver azionato le quattro frecce, si era messa davanti al cofano della propria Citroen C2 in attesa che tornassero. In quel breve lasso di tempo l’Alfa Romeo Stelvio guidata dal 55enne di San Fior è piombata sull’utilitaria ferma sul ciglio della strada. L’impatto fu violento: la Stelvio aveva tamponato la C2 che di conseguenza aveva travolto la 31enne scaraventandola oltre il parapetto. Il volo dal cavalcavia e l’investimento risultarono fatali per la giovane di Orsago. I soccorsi furono subito attivati ma al loro arrivo i sanitari non furono in grado di far altro che constatare la morte di Margherita.

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