Bambina positiva alla tubercolosi, tutta la classe sotto esame

Giovedì 18 Ottobre 2018 di Ilaria Bellucco
La cittadella sociosanitaria dell'Ulss 5
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LENDINARA - Un caso di sospetta tubercolosi polmonare a basso rischio di contagio è stato riscontrato in una bambina, straniera, e l’Ulss 5 ha invitato i compagni di classe a fare il test tubercolinico per precauzione. È successo in una scuola elementare di Lendinara, dove l’azienda sanitaria ha ritenuto opportuno intervenire come prevedono le linee guida in materia per casi come questi.
 
La questione tubercolosi nella scuola si è posta una decina di giorni fa, dopo che una bimba durante un controllo sanitario sarebbe risultata positiva al test della tubercolosi. L’otto ottobre l’Ulss 5 ha inviato ai genitori dei compagni di classe della piccola una lettera in cui spiegava che “a seguito del verificarsi di un caso di sospetta tubercolosi polmonare, ai fini di una corretta sorveglianza sanitaria, pur in presenza di una bassa contagiosità, è consigliato eseguire il test Mantoux 5U su tutti i contatti stretti che condividono l’ambiente di vita con il soggetto in causa”. 
Gli alunni della classe frequentata dalla bimba, sono stati dunque invitati a recarsi alla Cittadella socio-sanitaria di Rovigo per effettuare l’accertamento “a scopo prettamente precauzionale, concordemente alle linee guida internazionali”. Il test Mantoux è l’esame preliminare più diffuso per diagnosticare un’eventuale forma tubercolare e consiste in due fasi: prima si somministra della tubercolina per via sottocutanea, poi si legge il test a distanza di 48 ore per verificare se vi sia una reazione che suggerisca di fare altri esami per accertare o escludere una malattia attiva. 
La vicenda è confermata dall’assessore all’Istruzione Francesca Zeggio, che spiega come la questione sia stata gestita con le normali procedure dall’azienda sanitaria congiuntamente alla scuola. «Ero stata informata della faccenda in giornata da qualche genitore che aveva ricevuto la lettera ed era preoccupato, poi ho avuto conferma dall’istituzione scolastica e dal Servizio Igiene e sanità pubblica dell’Ulss 5 – dice – Mi hanno spiegato che la bambina non è contagiosa e che stavano gestendo la situazione con questo test in via precauzionale, come previsto, secondo le rispettive competenze. A quel punto all’amministrazione comunale, informata, non spettava fare alcun passo». 
La dirigente dell’Istituto comprensivo di Lendinara Maria Elisabetta Soffritti spiega che il coinvolgimento dell’istituzione scolastica è stato limitato al far arrivare l’informativa con l’invito alle famiglie, e che non risulta ci siano motivi di allarmarsi. «A noi l’Ulss 5 ha solo chiesto di consegnare alle famiglie degli alunni della classe interessata le buste contenenti la comunicazione, non abbiamo avuto altre informazioni in merito ma mi pare che si tratti di un protocollo sanitario “leggero” - afferma la preside – Certo, qualche genitore si è spaventato, ma per avere informazioni basta chiedere chiarimenti al proprio medico o ai referenti dell’Ulss. Credo proprio che se nelle verifiche successive fosse stato riscontrato un problema, la scuola sarebbe stata interessata da un protocollo molto più pesante, ma così non è stato». L’invito a eseguire il test, indirizzato a circa 20-25 bambini, non è stato esteso alle insegnanti, mentre non è chiaro se abbia o meno coinvolto anche i genitori. Non è al momento noto, inoltre, se dei poco più di venti bimbi interessati tutti si siano presentati per effettuare il test Mantoux e se vi siano stati o meno altri casi di positività all’esame preliminare. Per alcuni di loro l’appuntamento in Cittadella sanitaria per l’accertamento era fissato verso metà mese. Con questa vicenda, comunque, la querelle sui vaccini sembra aver poco a che fare: la vaccinazione tubercolare, che protegge principalmente contro le forme gravi di malattia i bambini sotto i 5 anni ed è di efficacia limitata nel prevenire la malattia negli adulti, non risulta attualmente tra quelli consigliati per i piccoli in età scolare ed è obbligatorio solo per gli operatori sanitari e i bambini sotto i 5 anni a stretto contatto con persone affette da tubercolosi in fase contagiosa.
Ultimo aggiornamento: 08:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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