Razzismo, il mister Casellato si redime allenando una squadra "all blacks"

Venerdì 8 Febbraio 2019
Umbertio Casellato con la squadra prima dell'allenamento a Bosaro
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RUGBY - Per una volta Umberto Casellato può dire di aver allenato una squadra di all blacks. E non sarà l'unica, perchè l'esperienza fatta ieri sul campo di Bosaro sarà ripetuta nelle prossime settimane al Battaglini.
Si è realizzato quanto annunciato nei giorni di bufera nei quali all'allenatore della FemiCz Rugby Rovigo era scappato l'insulto razzista "Nero di m..." al mediano di mischia del Petrarca Jeremy Su'a', nel derby di ritorno di Continental Shield. Oltre alle scuse immediate di Casellato, e all'accettazione senza ricorso delle 8 settimane di squalifica inflitte dall'Eprc, è stata lanciata l'idea di una pena redimente dall'importante messaggio simbolico. Allenare la squadra di calcio del Porto Alegre, che milita nel campionato Uisp ed è composta da immigrati africani seguiti dall'omonima cooperativa sociale.
 
L'allenamento si è tenuto ieri a Bosaro. In metà campo sportivo, mentre nell'altra metà si allenavano le giovanili del Pontecchio. È iniziato alle ore 17 con la foto di squadra e la seduta di passaggi, per far acquisire pratica della palla ovale a chi non l'aveva mai tenuta in mano. Si è chiuso con il terzo tempo a the, biscotti e vino rosso, nel corso del quale Casellato ha salutato dicendo: «Vi regalo questo pallone perché continuate a divertirvi e a giocare a rugby». Porto Alegre ha ricambiato con il proprio berretto di lana. Fra questi due momenti sono stati provati i placcaggi, le touche e si è improvvisata una partitella al tocco. L'allenatore rodigino è sempre stato in mezzo ai ragazzi a dare indicazioni, stimoli e consigli con il sorriso sulle labbra, a dimostrazione che «usare certe parole non fa parte del mio carattere, della mia cultura e del mio modo di essere», come aveva affermato subito dopo l''episodio.
Protagonisti per trequarti d'ora dell'allenamento una decina di calciatori di 20-25 anni: Obi e Ikechukwu (Nigeria), Karim (Sierra Leone), Sorimà e Mamund (Gambia), Sainè, Samuel e Koine Hamed. Quest'ultimo, ivoriano, l'unico con un'esperienza di rugby nel Rosolina (serie C). Per la stazza, le treccine e la predisposizione ai placcaggio è stato subito ribattezzato il Bastareaud di Porto Alegre. Con loro anche Riccardo Brazzarotto, grande tifoso di rugby, più i calciatori Davide Borgato e Andrea Casazza (Tagliolese), operatori della cooperativa. Ad aiutare Umberto e a scattare foto il fido assistente Antonio Romeo.
LE PROSSIME INIZIATIVE
Ad assistere allenamento c'erano coloro che hanno reso possibile questo evento, insieme al Comitato regionale veneto della Fir. Il ds rossoblù Beppe Favaretto, il quale ha assicurato: «Inviteremo il Porto Alegre al Battaglini per fare il corridoio e assistere a una partita di campionato, oltre che fare un altro allenamento». Giulia Bacchiega di LegAmbiente e Sergio Passadore della coop Porto Alegre. Angelo Maffione dell'Uisp, che ha proposto «di fare l'abituale partita-evento di fine stagione del Porto Alegre al Battaglini, oppure di coinvolgere come calciatori alcuni Bersaglieri». Infine Francesco Verza, allenatore della squadra nel campionato Uisp: «Per noi è stata un'esperienza bellissima avere qui un professionista e un uomo di sport come Umberto. Lo ringraziamo. Con quanto apprenderemo da lui contiamo di organizzare un torneo di rugby touch fra i ragazzi». Missione, e non solo redenzione, compiuta.
Ivan Malfatto
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Ultimo aggiornamento: 16:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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