Strade e sicurezza, un bollettino di guerra

Venerdì 29 Giugno 2018 di Francesco Campi
Strade e sicurezza, un bollettino di guerra
ROVIGO - Campanelli d'allarme che suonano a intervalli regolari a ricordare che la viabilità di Rovigo ha dei punti a elevata pericolosità, dei veri e propri punti neri, con un tasso di incidentalità più elevato rispetto alla media e con il rischio che possano essere teatro di tragedie.

DIVIETI DI TRANSITO
L'incidente di mercoledì sera, fra tre auto, in via Forlanini all'incrocio con via Ponte dell'Asino, a Grignano, ha riproposto con forza il tema della sicurezza di questa arteria, in tutta la sua lunghezza, a cominciare dal divieto  ignorato di transito dei mezzi pesanti nel sottopasso, afflitto già da altri problemi, che si affaccia su via Falcone e Borsellino. Uno degli snodi più pericolosi, dove il 2 novembre 2013 perse la vita la 74enne Giuliana Trevisan, è e resta al momento l'incrocio fra la Regionale 443, via dei Mille e via Ippolito Nievo. Un incrocio pericoloso, subito dopo l'ospedale, andando verso Adria, dove si innesta la viabilità per le frazioni di Buso e Sarzano, per il quale, non a caso, già due anni fa la Regione ha stanziato i 258mila euro di contributo per la messa in sicurezza di quell'intersezione, con una rotatoria. Si tratta di un cofinanziamento, visto che altri 258mila euro li dovrà mettere il Comune di Rovigo.

VIA DEI MILLE
Su quell'incrocio si innesta via dei Mille, che è proprio un'altra delle arterie nere della viabilità Comunale, al centro di proteste contenziosi e nuovi, recenti, accordi. In particolare, a sollevare a gran voce il problema, legato soprattutto all'intenso traffico di mezzi pesanti, sono stati i residenti della frazione di Mardimago, che si snoda proprio lungo via dei Mille, in un tratto ad alta pericolosità anche a causa della velocità troppo elevata con cui viene percorso da camionisti ma anche da moltissimi automobilisti.

LENZUOLATE A MARDIMAGO
Il comitato Vivi Mardimago ha dato vita a una vera e propria battaglia, con tanto di lenzuolate, ottenendo anche l'ascolto del Comune di Rovigo che, però, ha unilateralmente introdotto, il 20 dicembre dei 2016, il divieto di transito ai veicoli di massa superiore alle 7,5 tonnellate nel tratto fra via Calatafimi e il confine con San Martino di Venezze, senza coordinarsi con la Provincia e il Comune di San Martino, vedendo così la propria delibera annullata dal Tar. E se a febbraio, a San Martino, un camion che trasportava ghiaia è piombato nel giardino di una villetta, proprio all'inizio di questo mese è stata finalmente trovata una soluzione condivisa tra la Provincia, il Comune di Rovigo, quello di San Martino e anche il comitato di Mardimago: lo stop al traffico pesante solo in direzione San Martino con una fase sperimentale della durata di 6 mesi.

PONTE SULL'ADIGE
Sempre rimanendo nel quadrante nordest, ecco altri due punti neri e un tormentone. Il primo punto nero è il ponte di Boara, dove l'ultimo incidente di una certa rilevanza si è verificato lo scorso maggio, con lo scontro fra un furgone e una moto. Nel 2016 il sindaco Massimo Bergamin ipotizzava la realizzazione di due rotatorie, una prima e una dopo, a Boara di là, ma la strada è risultata impercorribile. Ancora lo scorso febbraio l'assessore ai Lavori pubblici Antonio Saccardin dava conto di un incontro con Anas e Veneto Strade in cui il tema era stato posto con forza, ma con le idee progettuali fino ad allora ipotizzate che erano tutte giudicate impraticabili.

PASSANTE NORD
Il tormentone, che va di pari passo con l'altro punto nero, è quello del fantomatico Passante nord, che dovrebbe risolvere il problema della pericolosità di via Calatafimi. Sempre legato a questo snodo, anche il problema della la rotatoria cieca di viale Porta Adige e, in particolare, dell'innesto di via Bramante, soprattutto per la ciclabile invisibile che corre sul lato di Parco Langer.

SEGNALETICA SCADENTE
Una migliore segnaletica stradale renderebbe il tutto più sicuro, come del resto nei pericolosissimi attraversamenti di viale Tre Martiri: per le strisce blu dei parcheggi le risorse si trovano sempre, per le strisce pedonali, come quelle che puntualmente finiscono sott'acqua ad ogni acquazzone in viale Della Pace, ancora no.
Francesco Campi
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