Paesi senza acqua. Rabbia e insulti al sindaco

Giovedì 1 Novembre 2018
Paesi senza acqua. Rabbia e insulti al sindaco
ROVIGO - Dalle spinte virtuali per accaparrarsi l'ultima bottiglia nei supermercati alle spinte vere e proprie all'indirizzo del sindaco. E' successo anche questo, ieri, dopo una giornata in cui la marea montante dell'esasperazione per la mancanza d'acqua ha portato un uomo che si trovava in coda alla distribuzione di acqua potabile al Censer ad aggredire non solo verbalmente Massimo Bergamin, che, a sua volta provato dalla situazione, non ha reagito. E', però, intervenuto il comandante dei vigili Giovanni Tesoro. Un epilogo deprecabile in una giornata decisamente poco normale.
 
ASSALTO AI SUPERMERCATIIeri mattina, trovandosi ancora senz'acqua dal rubinetto, i rodigini si sono riversati in massa nei supermercati per fare incetta di acqua minerale. Naturale. Che in breve tempo è sparita. Persone di ogni età si aggiravano sconsolati fra le corsie a caccia di una confezione che potesse fare al caso loro, quasi tutti tralasciando le frizzanti. «Mi me ciapo questa, i dise che lavarse i denti con questa li fa massa bianchi», sorride un anziano che trova il verso di sdrammatizzare mentre una commessa al telefono ordina un nuovo carico per rifornire gli scaffali vuoti. Qualcuno studia le varie etichette, rivelando la propria abitudine a bere la cosiddetta acqua del sindaco. «Mamma che disastro, non si può andare avanti così», si lamenta una signora che, presa dalla disperazione, arraffa tre confezioni di tre marche diverse, una delle quali promette magici effetti depurativi. Scene che si sono ripetute da un capo all'altro della città, dalla mattina fino al tardo pomeriggio.
CENSER E PIAZZA D'ARMIAlla fine, le bottiglie d'acqua erano introvabili e così in tanti si sono dovuti recare ai due punti organizzati per la distribuzione di acqua potabile, uno al Censer e uno in piazza d'Armi. Il malumore serpeggiava e, in particolare, il ritardo di quasi un'ora nell'arrivo dell'autobotte in piazza d'Armi ha scaldato gli animi fra le decine di persone presenti con taniche, bottiglie e damigiane. Una giornata inaspettatamente dura per i rodigini e i residenti negli altri otto comuni che hanno dovuto fare i conti con l'interruzione del servizio idrico.
ÈAnche sui social network ironia e proteste sono andate di pari passo. E l'emergenza maltempo, con l'Adige comunque in piena, è scomparsa dalle bacheche. In realtà oggi dovrebbe riprendere a piovere e resta l'allerta arancione per Po, Fissero, Canalbianco e basso Adige. Ma nelle ultime ore a farla da padrone, i disagi di chi non aveva potuto lavarsi o lavare i piatti o, anche, tirare lo sciacquone. In anni e anni, mai su Facebook erano comparse tante foto di rubinetti. Tutte accompagnate da una sottolineatura della situazione. In più d'uno, ha spiegato di ritenere che le scuole dovessero essere tenute chiuse anche ieri. Lo scrittore Mattia Signorini ha spronato a relativizzare: «Non è una condizione ottimale, né sappiamo quando tutto ritornerà alla normalità, ma ehi, ricordiamoci di chi ha veramente perso molto, se non tutto: i terremotati in Abruzzo, gli alluvionati di Genova, per dirne due».
RIVOLTA NEI SOCIALIn molti hanno stigmatizzato il fatto che Rovigo si sia fatta trovare impreparata, qualcuno ha lanciato la proposta di andare a lavarsi in autogrill, mentre il binomio fra Halloween e la difficoltà di lavaggio ha fatto da padrone. Lo scherzetto, i rodigini lo hanno avuto davvero. Qualcuno, però, ci ha bevuto su. Ma, rigorosamente, birra, vino e spritz.
F.Cam.
Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 08:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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