ROVIGO - Un gigante incompiuto che da oltre 15 anni è al centro di numerose polemiche per lo stato di degrado e abbandono in cui versa, un biglietto da visita poco edificante per il capoluogo che da anni fa i conti con impalcature, topi ed erbacce in un’area adiacente il proprio “salotto buono”. La sorte del residence Titanus, il grande complesso edilizio a forma di H situato tra le vie Levico e Sacro cuore, sembra segnata da anni. Da quando, cioè, circa una decina d’anni fa, il cantiere avviato nel 2008 dalla nota impresa Sicav è stato abbandonato. E invece qualcosa si muove. Perché l’immobile, o meglio tutto quello che dell’edificio è stato realizzato fino al momento dell’abbandono, è stato acquistato e il titolare dell’investimento pare abbia anche una certa fretta di mettere in moto i lavori per portarli a compimento.
LA SVOLTA
Da Palazzo Nodari l’intera operazione è stata confermata da chi è bene informato. Tra questi c’è l’assessore all’Urbanistica Luisa Cattozzo che pur non essendo direttamente coinvolta in veste di rappresentante dell’amministrazione, dal momento che si tratta di un intervento di carattere privato, qualche dettaglio è in grado comunque di fornirlo. Il complesso edilizio incompiuto è stato recentemente acquistato da una società di Padova che lo ha ottenuto tramite una procedura esecutiva immobiliare.
Obiettivo dell’investimento, a quanto pare, è di mantenere l’iniziale destinazione dell’immobile: direzionale, commerciale e residenziale, come testimonia anche il rapporto di valutazione stilato dal Tribunale di Rovigo nel 2019 nell’ambito della procedura di esecuzione immobiliare promossa da Rovigobanca. Secondo quanto trapela dagli uffici, al piano terra saranno realizzati degli spazi commerciali, poi qualche ufficio e ai piani superiori, numerosi spazi residenziali. In pratica, negozi, uffici e appartamenti. Con l’avvio del cantiere che secondo quanto riferito dall’assessore Cattozzo, avverrà «in tempi strettissimi, anche perché l’edificio era in avanzato stato di realizzazione». Cantiere, tra l’altro, che era partito fin da subito in salita: poco dopo l’avvio dei lavori, nel 2008, durante gli scavi, era stato rinvenuto un ordigno bellico che è stato necessario rimuovere per il disinnesco. Tutto questo aveva paralizzato la zona per una mezza giornata e alcuni residenti erano stati anche evacuati per motivi di sicurezza. Negli anni le polemiche sullo stato di degrado, dopo l’abbandono del cantiere, si sono fatte sentire spesso, ma poco o nulla è stato fatto fino agli anni 2020 e 2021, quando l’amministrazione ha fatto mettere in sicurezza e poi rimuovere la grande gru che sovrastava l’edificio e aveva chiesto di tenere in ordine l’area del cantiere.