Ospedale, tra 2 anni avrà un nuovo volto: 52 milioni di euro di investimenti

Lunedì 25 Marzo 2019 di Nicola Astolfi
Ospedale, tra 2 anni avrà un nuovo volto: 52 milioni di euro di investimenti
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ROVIGO Superano i 52 milioni di euro gli investimenti nell'Ulss 5 polesana per gli ospedali di Rovigo, Adria e Trecenta. Rovigo, in particolare, entro il 2021 vedrà una ristrutturazione dei piani del Santa Maria della Misericordia e la riorganizzazione di alcune attività, secondo un progetto globale del valore di quasi 40 milioni, pensato per superare due ordini di aspetti: l'obsolescenza dal punto di vista funzionale che deriva della dispersione delle attività di specialistica ambulatoriale e la necessità per le strutture di adeguarsi alla normativa antisismica e antincendio. Infatti gli edifici, che erano stati attivati nel 1982, l'anno di apertura dell'ospedale, scontavano già una certa distanza temporale rispetto ai lavori di costruzione, partiti negli anni 70.
GLI INTERVENTIAd Adria, il progetto generale ha un importo complessivo di 11.350.000 euro e sarà diretto a migliorare la funzionalità e l'impiantistica. Mentre al San Luca di Trecenta gli investimenti saranno di circa 1 milione di euro e non prevedono interventi strutturali. L'ospedale civile di Rovigo diventerà più moderno, sicuro e funzionale, grazie a interventi strutturali per 29.295.000 milioni di euro, in adeguamento alla legge regionale 22 del 2002 intesa a promuovere lo sviluppo della qualità dell'assistenza sanitaria e socio-sanitaria, e con 10.665.000 euro che saranno spesi per l'adeguamento antincendio e alla normativa antisismica.
ADDIO CORPO FSparirà un intero blocco, il corpo F che oggi accoglie servizi ambulatoriali e il day hospital di Oncologia: sarà demolito, com'era già stato previsto negli anni 2000, e al suo posto ci sarà una nuova area verde. E soprattutto, per il miglioramento continuo della qualità dell'assistenza, si investirà per superare la configurazione per unità specialistiche, e passare a piattaforme integrate e omogenee per intensità di cura e assistenza. Così il personale e le tecnologie ruoteranno attorno al paziente, in un percorso inteso ad abbandonare la divisione fisica in reparti.
IL DIRETTORE GENERALE«Quando l'ospedale civile di Rovigo è stato concepito ed è partito - spiega il direttore generale dell'Ulss 5 Antonio Compostella - la specialistica ambulatoriale era la ventesima parte dell'attività complessiva in ospedale: mentre oggi, per quantità di prestazioni e organizzazione, è un ospedale nell'ospedale rispetto all'ospedale classico inteso come degenze e chirurgia. Oggi gli ambulatori sono sparsi e questa dispersione porta un disagio funzionale per i medici e il personale infermieristico, che invece di essere un pool in un unico spazio deve muoversi in un pulviscolo cosmico ambulatoriale».
NUOVA ORGANIZZAZIONECon la nuova organizzazione per intensità di cura, «a Rovigo sarà il corpo M a concentrare la stragrande maggioranza della specialistica ambulatoriale - spiega il direttore generale dell'Ulss 5 polesana - e secondo le prime stime questo permetterà, concentrando il personale, di realizzare anche una razionalizzazione delle risorse umane, così si potranno destinare infermieri o amministrativi in altre aree».
INTERVENTI A STRALCILa ricognizione dei nuovi interventi necessari all'ospedale civile di Rovigo è partita dagli interventi strutturali già compiuti nel periodo 1995-2010, iniziati con la realizzazione del corpo D. Poi, nel 2016, la ricognizione s'è concretizzata in un progetto valutato positivamente, nel suo complesso, dalla Commissione regionale per l'investimento in tecnologia ed edilizia (Crite). «Stiamo procedendo per stralci, che di volta in volta sono valutati in Commissione per ottenere il finanziamento, con interventi propedeutici a quelli successivi, perché altrimenti un unico grande cantiere avrebbe bloccato l'attività ospedaliera. Invece, così, gli eventuali disagi si riducono al minimo - spiega Compostella - Ora siamo all'avvio della seconda fase, per la quale abbiamo già chiesto i finanziamenti regionali», e che secondo le previsioni si completerà entro il 2021.
Nicola Astolfi 
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