Parola al sindaco: «Il 2018 ci porterà ad avere una città finalmente diversa»

Sabato 23 Dicembre 2017 di Alberto Lucchin
Massimo Bergamin
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ROVIGO - Dai temi caldi del polo natatorio e del liceo Celio, a quel che è stato fatto e quel che vorrebbe fare in futuro. Il sindaco Massimo Bergamin racconta il suo 2017 e il 2018 che vorrebbe.

BILANCIO
Com'è andato questo anno?
«Lo ritengo un anno importante. Sono tanti i temi che abbiamo definitivamente approfondito e per le dinamiche tipiche della pubblica amministrazione, andremo a raccogliere i frutti nel corso del 2018: questi sono i tempi del pubblico ed è un lavoro che va fatto con tenacia, qualità che vedo in pochi leader politici. Salvini lo è per esempio. La vita è dura quando si fa politica, come faccio io, e quando si amministra. Ecco perché il valore degli amministratori è un valore aggiunto importantissimo, senza distinzione politica. Chi amministra oggi merita rispetto. Quelli che rilasciano dichiarazioni dove addebitano al sindaco responsabilità di non saper ascoltare, non sapere condividere, mentono sapendo di mentire. Bisogna dialogare e faccio un esempio: con Matteo Masin (neo consigliere comunale subentrato al dimissionario Livio Ferrari, ndr) è da giugno del 2015 e anche prima che ci sentiamo. Nessuno dei due ha snaturato le proprie opinioni rispetto a temi di natura politica, ma ci si confronta e si va avanti».

PROBLEMI
Parliamo del polo natatorio. A che punto è la ricerca della soluzione?
«È una situazione complessa, strumentalizzata da parte di esponenti della minoranza creando allarmismo. La situazione è sotto controllo, stiamo seguendo un percorso con i tempi dovuti. La trasparenza di questa situazione passa anche per la riservatezza che dobbiamo garantire ai soggetti coinvolti, non possono essere travolti dalla  polemica politica. Ci sono soggetti quotati in Borsa che stanno lavorando nel rispetto delle leggi e con mandati dei propri dirigenti. Ne parleremo quando sarà il momento».

C'è poi il trasferimento del liceo Celio. Davvero lo occuperebbe?
«All'assemblea studentesca cui sono stato invitato ho parlato a 400 studenti. Ho detto loro che non possono accettare supinamente le decisioni che altri hanno preso da qualche parte, perché uno studente in quel periodo di formazione culturale ha bisogno di avere una speranza e tutte le battaglie vanno combattute. Se gli studenti, in autonomia, decideranno per una manifestazione pacifica o perché no, di occupare simbolicamente, isarò con loro. Ma ormai pare che il Classico traslocherà. Non mi interessa cosa dice la dirigente Anna Maria Pastorelli o il presidente della Provincia Marco Trombini. Nella misura in cui loro ignorano la città, io ignoro loro. Ho mandato loro una lettera di diffida politica, ricordando la mozione approvata in consiglio comunale all'unanimità per la salvaguardia del Celio. Io ascolto i cittadini e nessun altro».

LO SCONTRO
In ballo c'è il futuro del Consvipo, fulcro dei confronti di questi mesi.
«Il Consvipo deve cambiare, ma non può rimanere chi lo ha diretto negli ultimi anni. Nulla di personale con Angelo Zanellato, la mia richiesta di cambio dei vertici non deriva da mire politiche. Servono due persone che siano espressione della maggioranza delle quote attuali, uno per la parte politica e l'altro che segua con conoscenze d'impresa. Dev'essere aperto all'Area vasta e va riformato il regolamento. Quello che voglio fare lo sanno tutti, che mi facciano sapere. Ma parliamo della città».

CAPOLUOGO
«Quando mi sono insidiato, ho ereditato tanti problemi. Non è vero che non ci sono soldi, ci sono sempre stati. Non li possiamo spendere per il Patto di stabilità. Siamo un Comune virtuoso, come tanti, ho i soldi, ma non li posso spendere. Oggi ne ho un po' di più grazie a quello che ho fatto, però li ho sempre avuti. Difficile da far capire. Non basta avere risolto il caso ministero delle Finanze o il tema del cimitero di Rovigo che era bloccato da nove anni. Abbiamo fatto la stagione lirica anche se in molti dicevano che non ci saremmo riusciti. Arriverà la riqualificazione del Maddalena, della Commenda e della piazzetta Cepol, nascerà il parco giochi della Tassina, rinasceranno la torre Donà e le segrete del castello. Ho fatto tutto quello che c'era da fare sotto il profilo politico e amministrativo. La raccolta differenziata porta a porta l'abbiamo fatta noi dopo anni. Numerosi regolamenti che non c'erano li abbiamo fatti, come quello del verde, dei plateatici o dei taxi. Aabbiamo lavorato in squadra».

Cosa vedremo nel 2018?
«Non voglio più supermercati e basta colate di cemento. I progetti sul tavolo sono piazzale Di Vittorio e la riqualificazione dello scalo merci alla stazione Fs, per metterci l'autostazione e restituire l'attuale piazzale alla chiesa».

Che voto si dà?
«10».
Ultimo aggiornamento: 12:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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