Ultimatum al chiosco di piazza Merlin. Il titolare sul lastrico, senza casa né lavoro

Venerdì 1 Febbraio 2019 di Francesco Campi
Ultimatum al chiosco di piazza Merlin. Il titolare sul lastrico, senza casa né lavoro
11

ROVIGO - Sta per calare definitivamente il sipario sul chiosco di piazza Merlin, perché sull'albo pretorio del Comune è stato pubblicata l'ordinanza con cui si danno 60 giorni di tempo per il suo abbattimento. Nulla è cambiato, quindi, mentre tutto è cambiato: fra silenzi, tentennamenti e ripensamenti, anche dell'ultimo minuto, il bar è ormai chiuso da mesi e il titolare, Daniele Zago, ha pubblicamente spiegato di essere letteralmente finito sul lastrico, costretto a dormire dentro il locale ormai vuoto, perché rimasto senza lavoro e senza una casa, avendo investito tutto in quell'attività rimasta sospesa nel limbo e ormai irrecuperabilmente persa.

 
L'ORDINANZACon la freddezza propria della burocrazia, nell'ordinanza si sottolinea che «con contratto del 17 agosto 1999, è stato concesso l'uso di un'area di 92 metri quadrati di proprietà comunale in Piazza Merlin per edificare una struttura mobile con destinazione a chiosco per la rivendita di bibite e gelati, per la durata di anni 19 con decorrenza dal 15 giugno 1999, che successivamente, con deliberazione Giunta del 15 marzo 2016, si è autorizzato il subentro. Il contratto del 22 aprile 2016 stipulato fra questo Comune e la ditta subentrante prevede che La concessione ha decorrenza dalla data di sottoscrizione del presente contratto e sino a tutto il 14 giugno 2018 e conseguentemente la concessione in oggetto è scaduta il 14 giugno 2018. La polizia locale ha comunicato di aver effettuato, in data 17 luglio 2018, il sopralluogo richiesto dall'Ufficio Patrimonio verificando la presenza del chiosco. Ad oggi non risultano comunicazioni successive della ditta in questione che dichiari di aver effettuato il ripristino contrattualmente previsto. Tale area di proprietà comunale è demaniale e oggetto di tutela storico-artistica e, come tale, essendo scaduta la concessione, deve rientrare nella piena disponibilità di utilizzo da parte della collettività. Visto l'avvio del procedimento 7 novembre 2018, relativo all'ordinanza di rimessa in pristino dell'area di Piazza Merlin, ad oggi occupata sine titulo, notificato in data 24 novembre 2018, e dato atto che non sono ad oggi pervenute controdeduzioni scritte o documenti in ordine all'oggetto, ordina la rimessa in pristino entro e non oltre 60 giorni dalla notifica della presente. In caso di inadempienza, e cioè di mancata restituzione al Comune dell'area in perfetto stato di manutenzione libera da persone e cose, entro il termine concesso, si procederà, con un preavviso di dieci giorni, all'esecuzione coattiva della presente ordinanza con addebito delle relative spese».
ULTIMATUMDetto in altre parole, o in due mesi verrà rimosso il chiosco, con sistemazione dei sottoservizi e della pavimentazione, oppure lo farà il Comune, mettendo in moto la ruspa e addebitando poi le spese al titolare del chiosco. Stesso discorso per la parte, di 23 metri quadrati, dove aveva sede l'edicola, il cui titolare, Sante Giuseppe Cavalieri, ha completamente cambiato vita e non risulta più reperibile, oggetto di un'analoga ordinanza. Lo scorso giugno il Tar, con i tempi della giustizia amministrativa, si è pronunciato su uno dei tanti ricorsi scaturiti dal contenzioso fra Comune e chi ha realizzato e gestito per anni la struttura, ribadendo la validità dell'ordinanza di demolizione e ripristino che risale addirittura al 2001, ai tempi della Giunta Avezzù. Una storia tortuosa, con errori da tutte le parti, che si è trascinata per anni. E che ora sembra destinata a chiudersi, ma senza un lieto fine.
 

Ultimo aggiornamento: 13:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci