Referendum. Cittadini al voto. Frassinelle fa saltare la fusione

Lunedì 17 Dicembre 2018 di Marco Scarazzatti
Referendum. Cittadini al voto. Frassinelle fa saltare la fusione
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Polesella Frassinelle, il nuovo Comune da 5.400 abitanti che sarebbe dovuto nascere ieri sera, dopo la consultazione referendaria popolare dell'intera giornata, resterà un'idea. A Polesella ha stravinto il partito del sì, mentre a Frassinelle ha vinto alla grande quello del no. E così, dopo quasi cinque anni da quella domenica del 9 febbraio 2014, dove la popolazione di sei comuni andò al voto per far nascere o meno Civitanova Polesine, un altro progetto di fusione è stato rigettato dalla volontà popolare.

I NUMERI
«A Polesella abbiamo vinto con 574 voti favorevoli, a fronte di 301 voti contrari, in una percentuale vicina al 65%, con sei schede tra bianche e nulle, su 881 votanti - commenta a caldo il sindaco di Polesella, Leonardo Raito - a Frassinelle l'andamento è stato di 394 no e di 178 sì. Peccato, perché se fossimo stati in Emilia Romagna, dove si tiene conto del calcolo aggregato, la fusione sarebbe passata, visto che abbiamo avuto il 51,8% contro il 49,2%. In Veneto questa operazione non viene attuata. Mi attendevo, come è stato, una partecipazione più alta a Frassinelle, anche se sono molto soddisfatto della mia popolazione, visto che i due terzi dei votanti hanno sostenuto un percorso da noi intrapreso due anni fa».
Raito si dice dispiaciuto della scelta di Frassinelle. «Ci attendavamo una maggiore attenzione. A Fassinelle si era costituito su Facebook un comitato che ha rappresentato la nostra fusione con due pesci, uno grande che mangia quello piccolo, quasi come se Polesella fosse una grande metropoli e Frassinelle potesse diventare una frazione. Da oggi saremo al lavoro per il nostro Comune. Al momento non guardiamo ad altri progetti di fusione. Il risultato che è giunto dai votanti è che Polesella ha lavorato bene. Rispetto in ogni caso la scelta democratica: il campanilismo ha prevalso ancora».
Il sindaco di Polesella sottolinea come il percorso avrebbe portato a vantaggi e possibilità di investimento per le due comunità. «Consideriamo comunque questo risultato un attestato di stima nei confronti dell'amministrazione comunale, che ci spinge a continuare e a fare bene quello che stiamo facendo. Avvieremo una profonda riflessione sulla disponibilità di personale e servizi prestati ad altri Comuni, in quanto in questi due anni abbiamo chiesto uno sforzo rilevante ai nostri dipendenti, credendo in un progetto che presumibilmente i cittadini di Frassinelle non hanno apprezzato».
DELUSIONEC'è molta amarezza in Ennio Pasqualin, il decano dei sindaci polesani. Quattro anni fa si era detto molto orgoglioso della sua comunità, visto che aveva vinto il sì sul no a Civitanova Polesine. Questa volta le cose si sono ribaltate. «Non ho la più pallida idea di cosa sia successo. Le fusioni è evidente che non stanno a cuore alla nostra comunità. Avevo confessato a degli amici che sospettavo la sconfitta, ma non in termini così pesanti. A ogni modo bisogna accettare quella che è la volontà popolare. Purtroppo è andata in questo modo: ci rassegniamo. Le fusioni vanno cancellate dal nostro Dna. Ci arrendiamo, questa parentesi è finita. Da oggi in poi dobbiamo arrangiarci con quel poco che abbiamo a disposizione. Poi la gente si renderà conto di quel poco che possiamo dare, con queste scarse risorse che abbiamo».
OCCASIONE PERSAPiù dura l'analisi del vicesindaco Oscar Gardinale: «Sono dispiaciuto per la percentuale che ha votato no e chiedo scusa a Polesella, in quanto loro potevano andare avanti anche senza di noi e ci hanno voluto, ma saremo noi che faremo fatica senza di loro, che ci hanno dato piena disponibilità. Frassinelle non ha capito l'opportunità che aveva. Ho parlato personalmente con tutte le associazioni che mi hanno detto di essere favorevoli al sì. Probabilmente c'erano ancora dei dubbi. Mi spiace anche per il volantino anonimo e denigratorio diffuso qualche giorno prima del referendum: la gente ha abboccato alla marea di fandonie».
Ultimo aggiornamento: 14:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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