Allarme fanghi inquinati nei campi
e metalli presenti anche nei fiumi

Lunedì 5 Febbraio 2018 di Francesco Campi
Allarme fanghi inquinati nei campi e metalli presenti anche nei fiumi
ROVIGO - A rigirare il coltello nella piaga, o meglio nel fango, sono paradossalmente i cacciatori. Perché a ribadire i problemi legati agli spandimenti di reflui in Provincia di Rovigo, tema salito prepotentemente alla ribalta per le vicende legate al caso Coimpo, sono i dati contenuti nel Rapporto ambientale preliminare per la Valutazione ambientale strategica (Vas) del Piano faunistico-venatorio regionale (Pfvr), approvato dalla Giunta regionale con la delibera 46 del 19 gennaio scorso.

Si tratta, infatti, di un atto necessario per l'ennesima proroga del piano faunistico, lo strumento normativo di programmazione sulla caccia in relazione allo stato dei territori dove questa verrà esercitata, che verrà discussa proprio oggi in nella Terza commissione del Consiglio regionale. Fra i passaggi richiesti, appunto, anche un documento di analisi generale della situazione ambientale. Ed è qui, in una fotografia a tutto tondo, che come si fa presente nell'atto è aggiornata al 19 dicembre 2017, che emerge lo stato di salute non ottimale della terra polesana. «Rovigo viene sottolineato - è la provincia a più alto utilizzo di spargimento di fanghi di depurazione. Nella provincia di Rovigo, lo spargimento di sostanza secca utilizzata è andata incrementandosi nel triennio 2008- 2010, superando nell'ultimo anno il valore limite posto dal decreto legislativo 99 del 1992 pari a 5 tonnellate»...
 
 
Ultimo aggiornamento: 09:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci