Rabbia all'ex Zuccherificio: "muro" di Cavanella boicottato dai romeni

Mercoledì 23 Agosto 2017 di ​Guido Fraccon
Rabbia all'ex Zuccherificio: "muro" di Cavanella boicottato dai romeni
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ADRIA - Momenti di tensione ieri a Borgo Fiorito, il residence ricavato nell'ex Zuccherificio di Cavanella Po, alle porte di Adria, che dall'inverno scorso ospita un centinaio di profughi. Lo scavo del tracciato dell'ultimo tratto del cosiddetto muro di Cavanella, la recinzione che andrà a dividere il territorio di pertinenza dei richiedenti asilo da quello riservato alla comunità romena, è stato ancora una volta rinviato. La piccola comunità di pescatori dell'Est Europa, residenti in via Foscolo, ha impedito di fatto che l'operazione venisse portata a compimento. E' stato infatti piazzato un furgone sull'area che doveva essere interessata dallo scavo. Dopo una discussione durata mezz'ora tra il titolare del residence ed un esponente della comunità romena le parti si sono date appuntamento tra un paio di giorni, il tempo utile per rintracciare le mappe catastali e gli atti di proprietà.

«Meglio cento profughi che dieci romeni: se il Comune di Adria mi avesse concesso ancora anni fa la possibilità di alloggiare a Borgo Fiorito 200 richiedenti asilo, ora forse avrei già iniziato i lavori del primo stralcio del progetto del centro vacanze e non ci troveremo nella situazione attuale». Parole di Antonio Paglianti, l'imprenditore trevigiano ex proprietario di Borgo Fiorito, ora amministratore della società in liquidazione Nemo Immobiliare, che ieri era pronto a chiamare anche le forze dell'ordine per far valere le sue ragioni...
 
 

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