«Multe dai vigili in borghese». ​Il comandante: «Lo consente la legge»

Giovedì 17 Gennaio 2019 di Alberto Lucchin
«Multe dai vigili in borghese». Il comandante: «Lo consente la legge»
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ROVIGO - Nuovo polverone contro l'Amministrazione comunale e il comando della Polizia Locale. L'intervista a un vigile urbano cittadino rimasto anonimo, pubblicata ieri da un quotidiano locale, rischia di destabilizzare ulteriormente l'Amministrazione di Massimo Bergamin e il comandante dei vigili Giovanni Tesoro. Stando a quanto rivelato dall'anonimo agente della Polizia locale in servizio al comando di via Oroboni, vi sarebbero colleghi che elevano sanzioni per violazione del Codice della strada in borghese, ossia senza divisa, mentre la stessa centrale operativa non risponderebbe alle chiamate dei cittadini. Illazioni che hanno sollevato un vespaio all'interno dello stesso comando, gettando ombre che di certo non fanno bene al corpo di polizia municipale di Rovigo e al sindaco che continua difenderne con forza l'operato.

 
LETTERA ANONIMA
Il comandante Tesoro, in passato, ha già risposto a queste e altre accuse quando è stata recapitata al segretario generale di Palazzo Nodari una lettera anonima molto simile a quanto riportato ieri nell'intervista all'anonimo agente rodigino. Il vigile, la cui identità è ben celata, afferma che lui e i suoi colleghi per le strade girano senza divisa, pur essendo in servizio, annotando le targhe delle auto che commettono infrazioni e compilando moduli di contestazione delle violazioni in un secondo momento direttamente dalle scrivanie degli uffici di via Oroboni.

SERVIZI IN BORGHESE
Giovanni Tesoro, proprio sullo spinoso argomento delle multe in borghese, aveva già spiegato qualche settimana fa che «non sono mai state fatte contravvenzioni in borghese». «Abbiamo fatto, quello sì, dei servizi d'indagine senza la divisa, ma usando l'auto civetta», precisa il dirigente della Polizia locale di Rovigo. Di fatto, quindi, già in passato il comandante ha smentito che sia stato utilizzato questo espediente dal suo corpo di polizia, anche se, comunque, il Codice della strada non impedisce che venga adottato questo sistema dagli agenti delle forze dell'ordine.

SANZIONI IN SERVIZIO
All'articolo 12, comma 5, si specifica infatti che l'espletamento dei servizi di polizia stradale può avvenire utilizzando anche il solo distintivo, non è previsto obbligatoriamente l'utilizzo della divisa. Gli stessi agenti della Polizia di Stato, per esempio, in alcune occasioni svolgono servizio in borghese e possono anche eventualmente sanzionare un veicolo in sosta vietata oppure un eccesso di velocità. Il requisito fondamentale è che il rappresentante della forza pubblica sia in servizio.

ORGANICI SCARSI
Il vigile che ha rivelato questo sistema sanzionatorio, a suo dire diffuso tra i colleghi che operano in città, lamenta che questo «svilisce il suo mestiere», ma in realtà, a essere onesti, fa parte del suo lavoro far rispettare il Codice della Strada qualora sia in servizio. E lo stesso vigile prosegue nell'intervista aggiungendo che in comando c'è poco personale ed è male distribuito. Ma il fatto che siano pochi i vigili di Rovigo non è una novità: lo stesso comandante Tesoro ha affermato pubblicamente più volte che «è difficile gestire tutti i compiti di Polizia con 34 agenti a disposizione». Un numero di vigili che è ben al di sotto della quota minima prevista per legge.

COMPITI AMMINISTRATIVI
La normativa, infatti, prevede la presenza di un vigile ogni mille abitanti, quindi a Rovigo dovrebbero esserci 51 agenti a disposizione della comunità. Sul fatto che sia mal distribuito, però, va considerato che la Polizia Locale di Rovigo gestisce sotto organico compiti di polizia amministrativa (accertamenti in materia di commercio ed edilizia), polizia di sicurezza e polizia giudiziaria, oltre al compito di polizia stradale. Se, in aggiunta, si considerano le oltre duemila chiamate all'anno alla Centrale Operativa (una media di 172 contatti al mese) da parte di cittadini e utenti della strada che chiedono assistenza per incidenti o situazioni di emergenza come ad esempio i Trattamenti Sanitari Obbligatori, si capisce quali siano le difficoltà nel distribuire le forze a disposizione per tutti i compiti da assolvere.

CHIAMATE SENZA RISPOSTA
Solo il 3 per cento dei contatti telefonici ricevuti dalla centrale operativa dei vigili di via Oroboni rimane senza risposta e tutto è testimoniato dai registri cartacei che ogni giorno, a fine turno, devono essere redatti dai vigili di servizio e dalle registrazioni delle chiamate che arrivano agli apparecchi telefonici del Comando della Polizia locale.
Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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