Palancole sparite, 3 imprenditori
alla sbarra: il giallo del noleggio

Sabato 19 Novembre 2016 di Gianluca Amadori
Palancole sparite, 3 imprenditori alla sbarra: il giallo del noleggio
VENEZIA - In tre sotto processo per 155 palancole che sarebbero state sottratte ad una società di noleggio per poi essere rivendute alla cooperativa San Martino di Chioggia (una delle aziende coinvolte nello scandalo Mose), inconsapevole della provenienza illecita delle stesse. Simone Mosca, 38 anni, polesano di Porto Viro, legale rappresentante della Simos costruzioni srl è accusato di appropriazione indebita: secondo l'accusa, aveva la disponibità delle palancole, del valore di 166mila euro, sulla base di un contratto di noleggio stipulato con la Npl srl, e le avrebbe fatte sparire. Le palancole Larssen da Marcon (Ve) erano destinate ad un cantiere a Salara, in provincia di Rovigo ma, stando alla denuncia presentata dalla Npl, non vi sono mai arrivate.
Ad occuparsi del trasporto era stato incaricato Claudio Siviero, 60 anni, di Taglio di Po, titolare del Gruppo autotrasporti, che ora è imputato di favoreggiamento reale.

Per finire Stefano Zaninello, amministratore della società Aurelia srl, 46 anni, di Porto Viro, è accusato di ricettazione per aver ricevuto le 155 palancole, poi rivendute alla coop di Chioggia assieme ad un escavatore che, secondo la Procura, sarebbe sempre di provenienza illecita. Il tutto tra il novembre del 2009 e il gennaio del 2011. Nel corso dell'udienza di ieri sono stati ascoltati alcuni testimoni ed è emersa, tra le altre cose, una difficoltà ad identificare con esattezza le palancole e a distinguerle  poiché sono tutte uguali.

Il trasportatore, assistito dall'avvocatessa Chiara Fenzo, si difende sostenendo di essersi limitato ad effettuare una consegna per conto di un cliente: un incarico per scritto che prevedeva inizialmente il recapito delle palancole a Salara, a cui fece seguito, successivamente, un cambiamento con conseguente disposizione da parte dello stesso committente di lasciarle a Chioggia, al deposito della coop nonostante il foglio di carico riportasse come destinazione finale Salara. Il giudice Michela Rizzi ha quindi rinviato l'udienza per completare l'audizione dei testimoni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci