Incidenti e morti sulle strade: Polesine tra le peggiori province italiane

Lunedì 15 Ottobre 2018 di Francesco Campi
Una immagine di archivio di un incidente mortale
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ROVIGO - Sono 21 le vite che nel 2017 si sono spezzate sulle strade polesane, che confermano come le arterie stradali fra Adige e Po siano quelle con il tasso di mortalità più alto del Veneto, quasi il doppio della media nazionale. In 12 mesi, infatti, sono stati 633 gli incidenti in provincia di Rovigo, con 880 feriti e appunto, 21 decessi.
 
Numeri che fanno segnare un incremento rispetto al 2016, quando gli incidenti in Polesine erano stati 606, con 877 feriti e 19 morti. Per i decessi si tratta di un aumento del 10%, mentre il numero totale degli incidenti è cresciuto del 4% e quello dei feriti dello 0,3%. Già nel 2016, fra l’altro, si era verificato il primo incremento significativo dal 2006, dopo che per un decennio i dati erano stati tendenzialmente in calo. Nel 2015, infatti, gli incidenti erano stati 594 (quindi nel 2016 l’aumento era stato del 2%), i morti 18 (più 5,6% nel 2016) e i feriti 808 (più 8,5% nel 2016).
Questa ulteriore, tragica crescita verso l’alto, purtroppo, non fa che confermare il Polesine al vertice regionale e ai primi posti nazionali per quanto riguarda l’indice di mortalità, il rapporto fra numero di incidenti che hanno fatto registrare un decesso e il numero totale di quelli con lesioni, pari al 3,32 a fronte del 2,7 regionale e 1,9 nazionale, nonché per tasso di pericolosità, che mette in relazione il numero di morti e quello dei feriti, pari al 2,3 rispetto a 1,56 regionale.
In rapporto al numero degli abitanti, il dato sui decessi vede svettare il Polesine con 8,8 morti in incidenti stradali ogni 100mila abitanti, quando la media regionale è di 6,1 e quella nazionale del 5,6. Fra l’altro, il dato del 2017 a livello regionale è di una contrazione sia nel numero degli incidenti, che nel numero di morti e feriti. Nel 2017 su tutte le strade della regione gli incidenti stradali sono stati 13.844 a fronte dei 14.034 del 2016, i feriti calati a 18.984 da 19.142, e i decessi sono diminuiti a 301 dai 344 del 2016.
Quello che viene fotografato dalle statistiche è un’elevata pericolosità delle arterie della provincia di Rovigo, dovuta in parte anche alle sue caratteristiche stradali. A livello nazionale, infatti, quasi 7 incidenti su 10 avvengono su strade cittadine, ma solo 4 morti su 10 si verificano su questa tipologia di strade. In Polesine, dove non ci sono grandi centri abitati, quanto piuttosto un reticolo di strade extraurbane ad alto scorrimento, degli incidenti mortali uno solo è avvenuto nel centro abitato, sette sulle Provinciali, gli altri su Regionali e Statali.
Per quanto riguarda le categorie di utenti della strada, il bilancio più pesante è inevitabilmente, quello degli automobilisti, 15, ma ben tre sono stati i morti che si trovavano in sella a una bici, due quanti viaggiavano su moto o motorini. Ben otto i frontali con esito mortale, quattro i tamponamenti e cinque le fuoriuscite dalla sede stradale.
A livello territoriale, il comune che ha fatto registrare il maggior numero di morti nel 2017 è Porto Viro, con quattro decessi, seguito da Rovigo con tre e Lendinara con due. Gli altri incidenti mortali sono stati ad Adria, Bagnolo, Bergantino, Canaro, Ficarolo, Giacciano con Baruchella, Guarda Veneta, Loreo, Stienta, Taglio di Po e Villanova del Ghebbo.
Per quanto riguarda, invece, il numero di incidenti, nettamente in testa Rovigo con ben 196 sinistri e 241 feriti, seguita da Adria con 52 incidenti e 71 feriti e da Lendinara con 34 indicenti e 36 feriti. Fra i comuni con numeri rilevanti anche Badia (28 incidenti, 37 feriti), Occhiobello (30 incidenti, 41 feriti), Polesella (14 incidenti, 27 feriti), Porto Tolle (12 incidenti, 16 feriti), Rosolina (19 incidenti 37 feriti), Taglio di Po (21 incidenti 36 feriti) e Porto Viro (32 incidenti, 55 feriti).
Ultimo aggiornamento: 21:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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