Morti per amianto, in Polesine «sotto osservazione 23 lavoratori»

Mercoledì 5 Aprile 2017 di ​Paolo Romagnolo
Morti per amianto, in Polesine «sotto osservazione 23 lavoratori»
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ROVIGO - Anche in Polesine si muore per l'amianto. Un killer silenzioso che, complice una legislazione non ancora sufficientemente rigida, agisce indisturbato soprattutto in alcuni luoghi di lavoro. A lanciare l'allarme è la Cgil di Rovigo, che proprio oggi nei suoi uffici di via Calatafimi apre un nuovo sportello in collaborazione con Afeva, l'associazione familiari e vittime dell'amianto, nata in Emilia Romagna nel 2014. Un punto di ascolto e informazione dedicato a lavoratori ed ex lavoratori esposti alla sostanza tossica. A coordinarlo sarà Salvatore Fais, dipendente polesano delle Officine Grandi Riparazioni delle ferrovie di Bologna per 42 anni e testimone di moltissimi decessi dovuti proprio all'amianto.

«Si tratta di un ulteriore servizio che abbiamo deciso di attivare per aumentare la presenza della Cgil nel nostro territorio sul tema della sicurezza», ha spiegato il segretario generale Fulvio Dal Zio. La legge che ha messo al bando l'uso e la produzione dell'amianto è datata 1992, ma oggi lavoratori e cittadini continuano a essere esposti all'amianto ancora presente col rischio di contrarre il mesotelioma, tumore causato dall'inalazione prolungata delle polveri tossiche (decine di anni di incubazione). Fino a oggi già molti cittadini si sono affidati alla Cgil per problemi legati all'amianto. «Negli ultimi due anni abbiamo riscontrato un aumento delle malattie ha ricordato la direttrice del patronato Inca Cgil Nicoletta Biancardi affiancata da Laura Bolzoni, operatrice del comparto sicurezza Ora, grazie anche al nuovo sportello, l'obiettivo è mappare tutti i siti della provincia ancora inquinati. Sarà un lavoro impegnativo ma stimolante. E i benefici saranno per tutti i polesani».
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