Malore in pizzeria e poi la tragedia, Mattia muore a soli 19 anni

Martedì 4 Dicembre 2018 di Francesco Campi
Malore in pizzeria e poi la tragedia, Mattia muore a soli 19 anni
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 ROVIGO - Mattia De Paoli aveva appena 19 anni. Un male incurabile lo ha ghermito nel fiore della sua gioventù, non lasciandogli scampo e fiaccando in poco tempo la sua tenace voglia di restare aggrappato alla vita.
Si era diplomato all’Agrario proprio quest’estate, poco prima di fare la terribile scoperta della malattia che lo aveva colpito. Una sera, dopo una pizza in allegria con gli amici, si è infatti sentito male.
 
E’ stato portato all’ospedale di Rovigo, dove gli accertamenti hanno purtroppo evidenziato una patologia in stato avanzato, tanto da costringere al trasferimento a Padova. Aveva iniziato un ciclo di terapie, inizialmente sembrava essersi riaccesa una speranza, ma purtroppo tutto è risultato vano. Tanto che proprio domenica era stato trasferito al centro di cure palliative di Lendinara, a conferma di una fase ormai terminale ed irreversibile. Ed è proprio nella “Casa del Vento Rosa” che la scorsa notte si è spento, giovanissimo, Mattia De Paoli. Una morte che colpisce e lascia sgomenti.
PAESE IN LUTTO
In particolare ferisce nel profondo la comunità di Concadirame, dove Mattia era conosciuto e benvoluto da tutti. «In paese questa tragica notizia ci ha colpito nel profondo – spiega Stefano Raule, consigliere comunale della frazione - Era un gran bravo ragazzo, quello che è successo lascia senza parole. La scoperta della sua malattia era stata una cosa improvvisa e ci aveva segnato tutti. Erano state organizzate anche delle veglie di preghiera. Purtroppo è stato subito chiaro che era una malattia molto grave, una forma rara e devastante. E’ successo tutto in modo veloce e al tempo stesso lentamente. Non ho parole, davvero. È un lutto profondo per tutta la nostra comunità. Mattia era un ragazzo che si dava da fare, attivo anche nel sociale. Aveva frequentato la parrocchia. Tutti lo conoscevano. E tutti sono sconvolti: aveva solo 19 anni, non si può morire così».
La scoperta della malattia è arrivata nell’estate della maturità. Mattia era un ragazzo pieno di vita. Aveva compiuto 19 anni il 12 agosto. Aveva frequentato la parrocchia e fatto vita di paese. Nel tempo libero dava una mano al padre, che ha un laboratorio di falegnameria. Ancora doveva decidere cosa fare da grande. Amava pescare ma, soprattutto, girare in sella alla sua Vespa blu, che curava con passione e dedizione. Il suo funerale sarà celebrato domani alle 15, nella chiesa di Concadirame, all’ombra della quale era cresciuto, e dove tutta la frazione si troverà per stringersi attorno alla sua famiglia, al padre Massimo, alla madre Tania e al fratellino piccolo.
Francesco Campi
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