ROVIGO - «Non ti faccio accomodare in casa perché ho la stufa a legna che funziona male». Livia Orlando lo avrebbe detto a una conoscente passata da lei poco prima che nell'abitazione divampasse l'incendio in cui ha perso la vita. Sulle cause della tragedia che si è consumata l'altro ieri a Barbuglio, nella casa in cui la 69enne abitava insieme al marito Severino Tramarin, sono ancora in corso le verifiche condotte da Vigili del Fuoco e Carabinieri. Al momento, però, tutto fa pensare a un tragico malfunzionamento di una stufa a legna, com'era stato ipotizzato fin da subito dagli uomini dell'Arma.
Poco prima che le fiamme invadessero la casa, una giovane conoscente si era recata o per prendere delle uova di casa e lei le era andata incontro in cortile scusandosi se non l'invitava a entrare, ma stava avendo problemi con la stufa. È possibile che in quel momento nella casa ci fosse già un po' di fumo, motivo per cui la donna riteneva inopportuno far entrare ospiti. Un quarto d'ora dopo la casa si è trasformata in un inferno. La donna comunque secondo gli inquirenti stava cercando di mettersi in salvo ma è stata stordita da esalazioni e fumo.
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