La carica dei diecimila a Lendinara per il dj Gabry Ponte: il Landybeer scalda i motori

Partenza con il botto per lo show d’apertura del festival lendyBeer. Gli organizzatori: «Una risposta oltre ogni aspettativa»

Sabato 22 Luglio 2023 di Ilaria Bellucco
Gabry Ponte a Lendinara per il LendyBeer

LENDINARA (ROVIGO) - Partenza con il botto per il LendyBeer. Più di 8mila persone hanno ballato stregate da Gabry Ponte, leader indiscusso della dance elettronica capace di trasformare il parcheggio del palasport in un dancefloor e dar vita a un evento che rimarrà nella storia della città. Lo spettacolo del celebre dj ha assicurato un inizio fulminante al LendyBeer, con circa 8mila persone a ballare sotto il palco e molte altre rimaste ad ascoltare fuori dall’area della festa, vista la capienza limitata per ragioni di sicurezza.

A quota 8mila gli organizzatori hanno infatti chiuso il piazzale antistante il palazzetto dello sport, che ospita l’edizione di quest’anno, e sono rimaste fuori circa 2mila persone. In tutto, quindi, circa 10mila persone di ogni età, tra cui tanti ragazzi degli anni ‘90 anche con figli al seguito, arrivate anche da luoghi lontani per assistere allo show.


MIGLIAIA AL CONCERTO
A “scaldare” l’atmosfera hanno pensato il dj Riccardo Zangirolami e Silvia Voice. Poi in tarda serata l’atteso arrivo del re della dance elettronica, accolto da un boato. Dopo aver chiesto “Siete carichi?”, Ponte ha travolto il parterre snocciolando una sfilza di grandi pezzi della dance anni ‘90 e quelli che hanno maggiormente caratterizzato la sua produzione, tra cui“Geordie”, “Move your body” e “Che ne sanno i 2000”. Grande finale con “Blue (da ba dee)”, col pubblico che saltava con le mani al cielo. Già da quando era stato annunciato il programma del LendyBeer, con nomi come quello di Ponte, Lo Stato Sociale e Cristina D’Avena insieme ai Gem Boy, si prospettava un’edizione col botto, e così è stato. 


PROGRAMMA D’EFFETTO
Per l’opening party Lendinara è stata per una sera capitale del Polesine. Grandissima la soddisfazione dei ragazzi dell’associazione LendyBeer, che quest’anno si sono superati. «Ci aspettavamo una bella risposta, ma questa è stata veramente esagerata, oltre ogni aspettativa – dice il coordinatore Mirko Borghesan -. Penso sia l’evento più grosso mai realizzato a Lendinara ed è andato tutto benissimo. Abbiamo visto un fiume di gente ordinato, tutto è filato liscio e la gente si è divertita tanto. È una festa fatta da volontari, non professionisti, per cui non è scontato riuscire a gestire bene una situazione del genere. Il merito è soprattutto dei volontari e il mio ringraziamento va a loro, reggere l’urto di così tanta gente non è semplice, siamo stati bravi tutti». 
Una folla di quasi 10mila persone, di cui molte provenienti da fuori, in una città che conta circa 11.500 abitanti non è poca cosa, ma tutto è filato senza problemi, conferma il sindaco Luigi Viaro. «La preoccupazione c’era perché l’arrivo di così tanta gente non era prevedibile, anche se ci si aspettava una presenza importante – dice -. Un plauso all’organizzazione e ringrazio la Protezione civile, l’arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Croce Rossa e l’Associazione nazionale Carabinieri in congedo che hanno contribuito a far sì che la serata si svolgesse in sicurezza. Il meteo ci ha fatto soffrire fino all’ultimo ma poi è andata bene. La città merita anche questo». Ieri sera sul palco del LendyBeer è salita la band Lo Stato Sociale, stasera toccherà ai Rumatera e domani a concludere la festa saranno Cristina D’Avena e i Gem Boy, altro appuntamento attesissimo. 


I CONTROLLI 
Durante il concerto sono stati effettuati controlli da parte della Guardia di Finanza, in particolare della tenenza di Lendinara supportata dai colleghi della Tenenza di Adria e con l’ausilio delle Unità cinofile antidroga del Gruppo di Padova. Anche grazie al fiuto dei cani antidroga Tupac e Falk sono state individuate 5 persone di nazionalità italiana, di età tra i 20 e i 25 anni, che detenevano stupefacenti di vario genere quali cocaina, marijuana e hashish. Data la modica quantità delle sostanze rinvenute e considerati altri elementi raccolti, è stato ritenuto che le droghe fossero destinate a un uso personale e quindi, dopo essere state analizzate con i reagenti in dotazione alle pattuglie, sono state sottoposte a sequestro amministrativo. I detentori, provenienti in prevalenza dalle province di Rovigo e Verona, sono stati segnalati alle competenti autorità prefettizie. 

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