ROVIGO - L'ombra del caporalato ancora sulle campagne polesane. Ieri i carabinieri hanno scoperto in un'azienda agricola di Occhiobello dieci lavoratori chini a raccogliere l'aglio senza uno straccio di contratto. Tutti extracomunitari, marocchini e nigeriani e tutti con regolare permesso di soggiorno. Una parte era stata reclutata direttamente dall'azienda, altri sono risultati essere stati forniti da due società, della Bassa padovana e del Veronese. In tutto in quel momento erano al lavoro oltre venti braccianti, quasi la metà irregolarmente. A scoprirlo sono stati i carabinieri della Compagnia di Castelmassa in collaborazione coi colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro nell'ambito di una serie di controlli per verificare nelle aziende della zona il rispetto delle normative, sia per la tracciabilità e sicurezza dei prodotti, che sul fronte del lavoro sommerso.
Ultimo aggiornamento: 13:26
© RIPRODUZIONE RISERVATA Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".