Mattone si stacca e centra un’auto
ma l'assicurazione non paga

Venerdì 10 Giugno 2016
Mattone si stacca e centra un’auto ma l'assicurazione non paga
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ROVIGO - Un bello spavento, senza conseguenze gravi, per un rodigino di 52 anni: era al volante della sua auto quando gli è caduto un mattone sul tettuccio mentre percorreva un sottopasso ferroviario. Nessuna conseguenza per lui e il nipotino di 9 anni seduto al suo fianco, ma per  la compagnia di assicurazione di Rfi, Rete Ferroviaria Italiana, ovvero le Generali, non c'è responsabilità. Quindi niente risarcimento.

Il fatto è accaduto il 20 agosto scorso, poco prima delle 13, a Rovigo. Quando l'automobilista, proveniente da Boara Polesine e diretto verso casa in direzione Granzette, era in via Lungo Adige sulla sua Renault Scenic XMod nella zona del aversando il sottopasso ferroviario sulla linea Rovigo-Padova, ha sentito un botto sul tettuccio. L'uomo si è fermato e ha scoperto che un mattone di cotto rosso si era staccato dall'arcata del sottopasso centrando in pieno il tetto della vettura. Il distacco è rimasto limitato a un'unica pietra e il tetto in lamiera ha retto all'urto, ma le cose sarebbero potute andare diversamente se al posto dell'automobilista ci fosse stato un pedone o un ciclista. Il danno alla carrozzeria non è di poco conto: il preventivo ammonta a circa 900 euro.
Nel sopralluogo, effettuato dalla Polizia Locale, gli agenti hanno rinvenuto tracce di pietra rossa. Inoltre c'è anche un testimone. L'automobilista si è rivolto a Studio 3A, società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali, che ha preso contatti con Ferservizi delle Ferrovie dello Stato e ha scritto alla sua Compagnia, Generali Italia, chiedendo il risarcimento. La Compagnia di assicurazione di Rfi ha rigettato tutto al mittente.
«Il solito stratagemma per non riconoscere quanto dovuto ai danneggiati, calpestando i loro diritti: un sistema che frutta ogni anno milioni di euro alle assicurazioni - commenta Ermes Trovò, presidente di Studio 3A - Ma noi e il nostro assistito non abbiamo alcuna intenzione di mollare». Prossimo passo, un’azione legale per ottenere il risarcimento.
Ultimo aggiornamento: 19:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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