LENDINARA Un foro nel muro di palazzo Pretorio, presumibilmente non autorizzato, è al centro della questione sollevata dal gruppo consiliare Valori in Comune con una richiesta di istituire una commissione d’indagine rigettata dal Consiglio comunale ma finita anche sul tavolo del Prefetto, della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio e dei Vigili del fuoco. L’intricata vicenda, su cui i consiglieri di opposizione Alessandro Ferlin, Fabrizio Pavan e Valentina Travaglini Boldrin hanno presentato una mozione chiedendo che venisse istituita una commissione per indagare sull’accaduto, era stata già al centro di un’interrogazione presentata dall’ex sindaco Ferlin nel novembre 2019 che aveva chiesto chiarimenti su un foro praticato in un muro di palazzo Pretorio che svetta sulla piazza maggiore, limitrofo alla sede della Pro Loco, per far passare un tubo del gas.
INTERVENTO NON CHIARO
Un intervento funzionale all’iniziativa “Vecchio giogo” in cui il Gruppo Scout locale nel 2019, per sei serate durante la fiera di settembre, ha proposto un servizio ristorazione nel giardino interno del palazzo tutelato. «In seguito all’interrogazione, gli uffici comunali competenti – ha osservato Ferlin in aula - hanno dichiarato che non era stata chiesta alcuna autorizzazione e sembrerebbe che l’Amministrazione comunale non fosse al corrente di questi interventi non autorizzati da parte della Pro Loco, anche se risulta poco verosimile. Nella risposta della Pro Loco, probabilmente ricostruita a posteriori in modo artificioso, si omette di rispondere a buona parte delle domande e non si allega alcun documento. Amministrazione e segretario comunale in seguito non hanno preso provvedimenti per accertare un intervento su un bene vincolato senza preventiva autorizzazione della Soprintendenza e prendere visione della manomissione fatta sull’impianto del gas facendo decadere la certificazione preesistente sui locali concessi in uso alla Pro loco».
COMMISSIONE D’INDAGINE
La richiesta di commissione d’indagine era motivata dalla necessità di accertare l’accaduto ed evitare che si crei un precedente che potrebbe indurre ogni soggetto a cui è stato concesso in uso un immobile comunale, a fare interventi sugli edifici senza chiedere le necessarie autorizzazioni. La maggioranza ha respinto la proposta sostenendo che saranno Soprintendenza e Prefetto, cui i proponenti si sono rivolti, a fare eventualmente chiarezza sull’accaduto.
Il presidente della Pro Loco Claudio Martello, interpellato, ha spiegato che le domande autorizzative per tenere la manifestazione erano state fatte dal sodalizio che guida ma gli Scout hanno fatto gli interventi a loro spese. «Si sono allacciati a un tubo del gas esistente che arriva dalla sede della Pro Loco - ha precisato Martello -. Hanno sostituito il tubo vecchio e malridotto con uno nuovo e per farlo uscire hanno allargato il foro esistente. La fattura dei lavori è intestata agli Scout. Si tratta di un’opera a norma e certificata che non hanno modificato l’impianto di riscaldamento. I danni sono ben altri, come potrà essere documentato in seguito, fatti nel corso del mandato di precedenti amministrazioni».
Insomma, si attende di sapere se enti e istituzioni interpellate si interesseranno del caso e se la vicenda aprirà un vaso di Pandora mettendo in luce eventuali interventi “disinvolti” e non autorizzati fatti da associazioni su immobili comunali, tutelati e non, avuti in concessione.
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