Bellelli, crack da 26 milioni. Cinquanta dipendenti reclamano gli stipendi

Sabato 14 Luglio 2018 di Marco Scarazzatti
Bellelli, crack da 26 milioni. Cinquanta dipendenti reclamano gli stipendi
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ROVIGO - Ammonta a oltre 26 milioni di euro il passivo di Bellelli Engineering srl, l'azienda di Antonio Monesi e della compagna Valeria Rizzi dichiarata fallita lo scorso febbraio dal giudice fallimentare di Rovigo Mauro Martinelli. Giovedì in Tribunale a Rovigo si è svolta l'udienza utile a focalizzare il reale stato di salute dell'ex multinazionale di via della Cooperazione 37, per poi passare a stabilire i creditori ammessi e quelli invece non ammessi al passivo, oltre a decretare la griglia dei privilegiati.

 
UDIENZA IN TRIBUNALEDall'udienza è emerso che il deficit è superiore di oltre un milione di euro rispetto alle previsioni. Il passivo dell'azienda, impegnata nel settore petrolifero, ammonta infatti a ben 26.165.791,16 euro. Una cifra stratosferica, se si pensa che l'ultimo bilancio depositato al registro delle imprese, anno 2016, riportava un range di fatturato compreso tra i 6 e i 30 milioni di euro. Va altresì detto che il fatturato era diminuito del 47,48% rispetto al 2014, mentre il capitale sociale era rimasto invariato.
50 DIPENDENTILa bomba clamorosa era scoppiata alla fine di agosto dello scorso anno, quando i dipendenti (un tempo arrivati a superare la soglia delle 90 unità, per poi ridursi a una cinquantina), stanchi di non essere pagati da più di cinque mesi, si erano rivolti ai sindacati, mentre più di qualcuno si era licenziato da tempo. A questo si era aggiunto il fatto che Monesi aveva tolto la sponsorizzazione alla squadra di pallavolo femminile, che dalla A2 era passata alla Prima divisione, prima di conquistare una doppia promozione in D e C.
«In tutto sono state ben 278 le domande presentate dai creditori - dichiara Marzia Bolognesi, avvocato di Lendinara scelta dalla Uil - Sono stati ammessi come creditori privilegiati 37 lavoratori della Uil, mentre son state rifiutate alcune banche, che con molta probabilità faranno ricorso».
LO STATO PASSIVOQuesto nel dettaglio il progetto di stato passivo presentato da creditori e rivendicanti: 10.562.521,30 euro (privilegio), 15.603.269,86 euro (chirografo), mentre la proposta dei curatori è stata la seguente: 5.611.023,91 euro (privilegio), 7.355.457,81 euro (chirografo). Sono rimasti esclusi creditori che avanzavano 13.209.899,48 euro. «All'udienza erano presenti i due curatori fallimentari, Loato e Doretti, assieme alla consulente Tempesta - continua l'avvocato. Di sicuro ai miei 37 assistiti saranno pagate almeno tre mensilità. Non appena avrò il verbale con cui i lavoratori sono stati ammessi al passivo, sarà mia cura depositare alla cancelleria del Tribunale la richiesta di rilascio dell'attestato di non opposizione, che potrà essermi rilasciato dopo 30 giorni. Dopo procederemo con il deposito all'Inps per il Tfr e le mensilità per 2.500 euro, con la speranza che si possa poi riuscire a coprire le altre mensilità mancanti».
FONDO DI GARANZIAGli altri lavoratori si sono rivolti a Cisl, Cgil o alla Camera del Lavoro. «Una volta ottenuta l'attestazione di non opposizione, potrò procedere con la presentazione delle singole domande all'Inps, per poter accedere al Fondo di Garanzia per i dipendenti, che garantirà il pagamento di tutto il trattamento di fine rapporto e fino a un massimo di 2.500 euro lordi, a titolo di pagamento delle ultime tre mensilità. Rimarranno purtroppo non pagate le ulteriori mensilità, che i dipendenti avanzano».
Quindi solo di stipendi arretrati i 37 lavoratori che si sono rivolti alla Uil, avranno diritto a 277.500 euro. A questa somma va però aggiunto il Tfr.
 
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