Lesioni durante il parto: Eleonora nasce tetraplegica, mistero sul risarcimento

Martedì 27 Novembre 2018
Lesioni durante il parto: Eleonora nasce tetraplegica, mistero sul risarcimento
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ROVIGO - «Quali interventi di propria competenza il Governo intende adottare per garantire alla piccola Eleonora Gavazzeni il risarcimento stabilito in suo favore dal Tribunale civile di Rovigo?»: approda sui tavoli romani di Parlamento e Governo, con un'interrogazione presentata dall'onorevole vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin al ministro della Giustizia pentastellato Alfonso Bonafede e al ministro leghista della Famiglia e della disabilità Lorenzo Fontana, il caso della bambina invalida al 100%, affetta da una tetraplegia spastica dalla nascita, provocata dalle lesioni neurologiche intervenute al momento del parto, all'ospedale di Rovigo, che il prossimo 3 dicembre compirà 10 anni e che lo scorso 19 settembre ha ottenuto un'importante vittoria con la sentenza pronunciata dal giudice Pierangela Congiu che ha riconosciuto nei suoi confronti un risarcimento di oltre 5 milioni di euro.
 
IN PARLAMENTOProprio il nodo del risarcimento milionario è l'oggetto dell'interrogazione parlamentare così come lo era stata, a fine ottobre, di un duro reclamo all'Ivass, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, nei confronti di Am Trust Europe Limited e Assicuratori dei Lloyd's di Londra. Perché al momento, come sottolinea l'avvocato reatino Mario Cicchetti, che da anni segue la famiglia nelle sue lunghe battaglie, non è stato ancora versato nulla. Subito dopo la lettura della sentenza del giudice Congiu, la mamma di Eleonora, Benedetta Carminati, che insieme al marito Davide assiste amorevolmente la figlia facendo fronte a difficoltà di ogni tipo aveva commentato: «Finalmente riusciremo a far fare a nostra figlia tutte le terapie di cui ha bisogno e vivere in una casa adeguata alle sue esigenze, perché fino a oggi tutto il peso e le spese enormi sono state solo sulle nostre spalle».
La sentenza ha stabilito un risarcimento di 4.693.359 milioni nei confronti della piccola Eleonora, riconoscendo una spesa di circa 3mila euro al mese per 70 anni, per far fronte alle spese che dovrà fronteggiare per tutta la vita. Per la madre, invece, sono stati stabiliti altri 402mila euro di risarcimento. A pagare sono chiamate, in solido, l'Ulss 5 Polesana e le due ginecologhe che la notte fra il 2 e 3 dicembre del 2008 hanno assistito la madre durante il travaglio all'ospedale di Rovigo, Dina Paola Cisotto e Cristina Dibello, con la compagnia Am Trust Europe Ltd chiamata a manlevare, ovvero garantire, l'Ulss 5 fino al limite della somma assicurata, pari a 5 milioni, e la stessa Am Trust Europe Ltd insieme alla compagnia Assicuratori dei Lloyd's a manlevare anche la dottoressa Cisotto, che aveva una polizza personale, fino al limite della somma assicurata, pari a 1 milione. «Con sentenza immediatamente esecutiva numero 583 del 19 settembre scorso è il testo dell'interrogazione di Zanettin - il Tribunale civile di Rovigo ha condannato, in solido, l'Azienda Ulss 5 Polesana e le due ginecologhe, Dina Paola Cisotto e Cristina Dibello, al risarcimento in favore dei genitori di Eleonora Gavazzeni, resa tetraplegica a seguito di errori commessi in sala parto. Nonostante una pronuncia giudiziale esecutiva, le compagnie, Assicuratori dei Lloyd's e Am Trust Europe Limited, condannate, in solido, a manlevare l'Azienda sanitaria rodigina e le due ginecologhe, dal pagamento del risarcimento record da 5 milioni e 100 mila euro, non intendono ottemperare. Per i genitori della bambina, si apre un nuovo incubo in quanto le condizioni economiche in cui da anni versano non consentono di garantire neanche il minimo delle cure e terapie di cui la minore avrebbe bisogno al fine di alleviare le grandi sofferenze cui è stata condannata».
Francesco Campi
Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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