Vende il bar per pagare la droga:
arrestati i due pusher marocchini

Venerdì 3 Giugno 2016
Il comandante della Compagnia dei carabinieri di Adria Davide Papasodaro
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ADRIA - I padroni o quasi dello spaccio nel centro di Adria, ma non solo: secondo le ricostruzioni dei carabinieri che hanno stretto le manette ai polsi del 34enne Salah Garboussi e del 32enne Saif El Islam Cherkaoui, detto “Spada”, la loro attività era pressoché quotidiana, con circa 2mila cessioni documentate, fra hashish e cocaina a persone di ogni estrazione sociale ed età, minori compresi, e si estendeva anche nei comuni limitrofi, Corbola in particolare. Ultimamente si stava espandendo anche al Veneziano, Chioggia e Cavarzere in primis.

Un giro di spaccio capillare che, secondo quanto emerso dalle indagini sul periodo 2013-2015, si stima abbia fatto passare per le loro mani svariati chili di droga e diverse centinaia di migliaia di euro. I due marocchini, regolari e occasionalmente occupati in lavori agricoli, si sentivano quasi inattaccabili e “lavoravano” in pieno giorno, perfino davanti alle scuole, perché anche quando erano stati controllati in passato avevano sempre piccole quantità, e nei loro confronti era scattata solo la segnalazione amministrativa.

Ma da novembre l'attenzione dei carabinieri della Compagnia di Adria, guidata dal capitano Davide Onofrio Papasodaro, si è concentrata sui loro movimenti tanto da arrivare al doppio arresto, nell'ambito dell'operazione chiamata non a caso “Adria pulita”, sulla base dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Pietro Mondaini. Per dare la misura del giro d'affari dei due, una loro cliente era arrivata a vendere il bar che gestiva in Basso Polesine per permettersi di saldare il conto da 30mila euro che aveva accumulato.

I dettagli nell'edizione di Rovigo de il Gazzettino in edicola sabato 4 giugno
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