Sgominata la banda che riforniva di droga i locali della "movida" in centro

Mercoledì 5 Dicembre 2018 di Francesco Campi
Il capo della Mobile Gianluca Galantuomo (a sinistra) e il vicecommissario Alessandro Coltro
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ROVIGO - Cocktail, coca e pallottole sono gli ingredienti di “Movida 2018”. Questo è il nome che la Squadra mobile ha dato all’inchiesta che si è nuovamente insinuata nelle pieghe dello spaccio cittadino, prendendo in considerazione in particolare le cessioni di cocaina, che avvenivano in modo frequente e sfacciato in alcuni dei più frequentati locali del centro di Rovigo.
Più d’uno, dove in tanti acquistavano una dose di cocaina da un grammo, ad un prezzo variabile dagli 80 ai 100 euro, che veniva generalmente sniffata poco dopo, per dare una ventata effimera di eccitazione alla serata. I consumatori erano persone di ogni età, ma nessun minorenne.  E anzi, più d’uno era già nella fascia degli “anta”.
SOTTO INDAGINE
A rifornire i nasi del centro di Rovigo erano in particolare otto persone, finite al centro dell’indagine della Mobile guidata dal commissario capo Gianluca Gentiluomo che ha spiegato come siano stati effettuati pedinamenti e osservazioni per diversi mesi. Gli otto indagati sono sei albanesi, un italiano e un marocchino.
Per tre di loro il sostituto procuratore Monica Bombana, che ha coordinato le attività della polizia, ha ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’emissione di altrettante ordinanze di misure cautelari e più precisamente, dell’obbligo di dimora con il divieto di uscire dalle rispettive abitazioni in una fascia oraria abbastanza ampia, ovvero dalle 17 alle 9.
Contestualmente alla notifica delle misure decise dal gip, sono scattate anche le perquisizioni domiciliari nei confronti di tutti e otto gli indagati e inevitabilmente, è saltata fuori anche della droga. Non la cocaina, bensì hashish, circa tre etti in tutto, trovati a casa di un 22enne albanese, Entoni Zerdelija, che non era fra i tre destinatari dell’obbligo di dimora, ma che è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’hashish trovato a casa sua era suddiviso in una “mattonella” di grandi dimensioni e in alcuni pezzetti più piccoli, ognuno in un piccolo sacchettino, che secondo gli inquirenti erano dosi già confezionate e pronte per essere cedute.
Nell’abitazione di un 30enne albanese, E.M. le sue iniziali, è invece saltato fuori un proiettile, immediatamente sequestrato e oggetto di ulteriori accertamenti, oltre che una differente contestazione.
VOLTI NUOVI
Nel corso delle perquisizioni, I tre destinatari delle misure cautelari, tutti e tre di origini albanesi, sono invece A.C., 27 anni, K.K. 22 anni e F.K. 24 anni. Tutti e tre fino a prima di questa indagine completamente sconosciuti alle forze dell’ordine ed incensurati. Gli ulteriori due indagati sono M.M., 23enne marocchino, e P.B., italiano di 57 anni.
Come ha spiegato il sostituto commissario Alessandro Coltro, responsabile della Sezione antidroga della Squadra mobile, quello che è emerso chiaramente dalle indagini e che la compravendita di droga avveniva con estrema naturalezza all’interno dei locali. «I clienti sapevano dove andare e da chi andare quando volevano comprare della droga. A volte bastava un cenno d’intesa, uno sguardo, come accordo per poi procedere allo scambio. I gestori dei locali erano inconsapevoli di quello che avveniva».
I PRECEDENTI
Si tratta di alcuni dei più noti punti di ritrovo nelle vie più centrali di Rovigo, così come in pieno centro vivono quasi tutti e otto gli indagati. Un ennesimo colpo allo spaccio cittadino da parte della Mobile, che nel recente passato ha messo a segno operazioni importanti, come quella chiamata “Mr Perfect”, che nel giugno dello scorso anno ha portato a cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere e due misure di obbligo di firma giornalieri, con 19 indagati in totale, o quella chiamata “Surviving” culminata il 10 novembre di un anno fa con quattro arresti e quasi un etto di cocaina sequestrato.
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